Thirty Years War (SPI) (1976)
Giudizio complessivo:
Grafica: 7
Regolamento: 7
Gradimento: 7
Fortuna: 3
Difficoltà: 5
Valutazione BGG
Voto: 6.86
Votanti: 106
Classifica: N.D.

Descrizione

Non sono molti i wargames che trattano questa guerra dal punto di vista prettamente strategico (d’altra parte con più di 250 staterelli e regni coinvolti sarebbe quasi impossibile entrare nei dettagli) ma alcune delle battaglie più famose sono state il soggetto di varie simulazioni. Le più “antiche” (a mia conoscenza) sono quelle pubblicate nel 1976 dalla SPI con il Quadrigame THIRTY YEARS WAR, il quale conteneva quattro mappe e quattro fustelle di unità (una per battaglia), due copie del regolamento ed un doppio foglio con le istruzioni specifiche di ogni scontro.

Le “pedine” sono nel formato classico (13x13 mm), stampate in due colori (rosso e blu) con la silhouette del tipo di unità rappresentata e due valori di cui tenere conto: i Punti di Forza (PF) e la capacità di movimento (in Punti Movimento o PM). Su ogni mappa sono poi ripetute le silhouettes e i nomi di tutte le unità sui relativi esagoni di partenza: basta un poco di pazienza e prendere una alla volta le pedine di ogni schieramento per posizionarle al posto giusto.

La sequenza di gioco di è la seguente:

  1. – Il giocatore di Fase cerca di recuperare eventuali unità disorganizzate lanciando un dado (eventualmente maggiorato per la presenza di un Leader adiacente) ed ottenendo un risultato di “5” o “6”: l’unità viene rigirata sulla faccia a piena forza;
  2. – Fuoco dell’Artiglieria del giocatore attivo;
  3. – Movimento delle unità del giocatore attivo;
  4. – Risoluzione degli eventuali combattimenti;

Poi l’altro giocatore si attiva e ripete le stesse fasi: recupero, artiglieria, movimento e combattimento.  

L’artiglieria può sparare a bruciapelo, oppure a distanze crescenti ma con sempre minore possibilità di fare danni e le unità colpite sono “disordinate” e girate sul lato B (il quale mostra dei valori dimezzati). Le unità di artiglieria sono sempre immobili sul campo, ma possono cambiare schieramento se un’unità nemica vi si sovrappone: il counter viene semplicemente girato a mostrare il nuovo colore.

Il movimento delle unità in Thirty Years War è quello classico: si muovono di un esagono alla volta, con alcuni terreni che possono rallentare o impedire la marcia. I sei esagoni attorno ad una unità “integra” costituiscono la sua “Zona di Controllo” (ZOC) e obbligano eventuali unità nemiche che vi sono entrate a combattere. Un’apposita Tabella mostra i rapporti di Forze possibili (da 1:5 fino a un massimo di 6:1) e l’effetto ottenuto lanciando un dado “D6”: si va dalla Disorganizzazione (girare le unità colpite oi eliminarle se erano già disorganizzate) al “temuto” DX (tutte le unità integre diventano disorganizzate ed eventuali unità già girate vengono eliminate) fino alla eliminazione immediata.

I Leaders sono molto importanti, non solo perché possono aggiungere il loro “valore” ad un combattimento a cui partecipano, ma anche, e soprattutto, perché possono facilitare la riorganizzazione di unità in disordine aggiungendo il loro valore a quello del dado.

Le condizioni di vittoria cambiano da battaglia a battaglia, ma in generale si tiene conto delle unità eliminate o catturate e del livello di demoralizzazione raggiunto da un esercito (che è comunque funzione delle unità eliminate).

Commento

In generale le battaglie scelte per THIRTY YEARS WAR sono abbastanza equilibrate, con uno dei due “campi” in superiorità numerica e l’altro con un vantaggio in difesa: dopo un paio di partite di prova i giocatori possono veramente divertirsi a provare nuove tattiche o a sfruttare le caratteristiche del loro esercito.  

Grande importanza viene data all’artiglieria per “ammorbidire” le postazioni difensive del nemico: essa non può eliminare il suo bersaglio ma può disordinarlo, riducendo così del 50% la sua “Forza”, e poiché movimenti ed attacchi avvengono DOPO i bombardamenti spesso si creano uno o due punti deboli nello schieramento nemico dove mandare le unità più forti per cercare di sfondare.

Da notare infine che le unità “rovesciate” non hanno più ZOC e quindi il nemico non è obbligato ad attaccarle: e questo, sapendo che solitamente i due eserciti sono schierati con tutte le unità fianco a fianco, permette di concentrarsi su unità più deboli ed impedire che i leaders possano recuperare quelle disordinate (per farlo esse non devono essere a contatto col nemico)  

Un gioco ancor oggi molto divertente, rapido e con poche complicazioni nelle regole

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Non sono molti i wargames che trattano questa guerra dal punto di vista prettamente strategico (d’altra parte con più di 250 fra Regni e piccoli Stati coinvolti sarebbe quasi impossibile entrare nei dettagli) ma alcune delle battaglie più famose sono state il soggetto di varie simulazioni. Le più “antiche” (a mia conoscenza) furono pubblicate dalla SPI (Simulation Publication Incorporated) nel 1976 e sono l’oggetto della presente recensione.

La prima in assoluto a vedere la luce fu la battaglia di Breitenfeld (17 Settembre 1631), apparsa come inserto nel numero 55 della rivista Strategy & Tactics, seguita a ruota dal Quadrigame Four Battles of the “Thirty Years War” che comprendeva: Freiburg (3-9 Agosto 1644), Nordlingen (5-6 Settembre 1634), Lutzen (16 Novembre 1632) e Rocroi (19 Maggio 1643). Fanno parte di questo “sistema” anche Cromwell’s Victory: The Battle of Marston Moor apparso su Strategy & Tactics n° 101 e Las Dunas e Montjuic, pubblicate dalla rivista spagnola Alea n° 25. Tutti i wargames elencati sono di difficoltà medio bassa, adatti quindi anche a dei principianti, divertenti da giocare ed abbastanza veloci (un paio d’ore al massimo per ogni battaglia).

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