Autore: |
Lambert Ryan
Rehberg Adam |
Artista: |
Yorgo Manis (Yoma)
|
Editore: |
Adam's Apple Games
Pendragon Game Studio |
Numero giocatori: | 1 - 6 |
Durata media: | 90 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 10 anni |
Ambientazione: | Colonizzazione di un Pianeta su cui espandere l'Umanità |
Categoria: |
Esplorazione
Sviluppo-Ampliamento |
Meccanica: |
Posare tessere-pedine-ecc.
Combinazioni-Allineamenti |
Motore: |
Tessere
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali |
Nomi alternativi: |
Pianeti sconosciuti
|
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 3 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.81 |
Votanti: | 9.332 |
Classifica: | #192 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | A |
Spielbox: | A |
Win Magazine: | N.D. |
Il componente… di spicco di PLANET UNKNOWN è la piattaforma circolare (chiamata Stazione Spaziale) su cui è stato montato un termoformato di plastica trasparente con degli scompartimenti per i polimini, composti da tessere di 2-5 sezioni quadrate, in varie forme. Essa viene posizionata al centro del tavolo e ogni giocatore riceve due plance: la prima mostra un pianeta da esplorare (tutti uguali sulla faccia “A” e tutti diversi su quella “B”) mentre la seconda (corporazione) contiene i cinque tracciati che sono il vero cuore del gioco.
Il Primo Giocatore (Comandante) decide come ruotare la Stazione Spaziale, fermandola in modo che ogni postazione dei partecipanti si trovi di fronte ad un settore ben preciso:
a questo punto tutti scelgono una delle due tessere di quel settore e la piazzano sul loro pianeta, facendo attenzione che la prima tocchi una casella al bordo della plancia e che tutte quelle successive abbiano almeno un lato adiacente ad un’altra tessera già in campo. Come in Tetris non è permesso sovrapporre le tessere o farle uscire dalla griglia.
A differenza di Tetris però, su ogni tessera sono stampate delle Icone che corrispondono a degli “avanzamenti” dei cubetti sui rispettivi tracciati: Civiltà (cubetto nero), Acqua (blu), Biomassa (verde), Rover (rosso) e Tecnologia (bianco).
Per vincere bisogna guadagnare il maggior numero di “monete d’oro” ed esse si ottengono in vari modi:
La partita termina quando un giocatore non ha più spazio nella sua griglia per piazzare una delle tessere di fronte alla sua postazione OPPURE se un deposito sulla Stazione Spaziale (cioè due tipi di tessere nello stesso settore) si vuota completamente. Si completa il turno e chi non può piazzare tessere ne prende comunque una per avanzare i relativi cubetti sui tracciati della sua Corporazione.
Poi si procede al conteggio finale: chi ottiene il totale più alto vince.
PLANET UNKNOWN è un gioco è lineare e anche i meno esperti possono partecipare competitivamente alla sfida, organizzando al meglio il loro pianeta. Quindi niente paura, e ricordate che si tratta di un gioco “tattico” e di “opportunismo”, quindi basta un pizzico di buon senso per stare alla pari con tutti.
All’inizio esaminate attentamente le due carte Obiettivo vicino alla vostra postazione (una a destra e una a sinistra) e cercate di ricordarvi delle loro indicazioni durante la partita: avere 5-10 PV extra potrebbe fare la differenza
Sembra utile avanzare rapidamente sul tracciato dei Rover (cubetto rosso) perché la prima casella ci permette di piazzarne subito uno sulla mappa, mentre la sesta casella ci offre il secondo (gioco base). Così potranno essere mossi sul pianeta a caccia di Meteoriti (da eliminare) e capsule spaziali (da conservare).
Salite il più possibile anche sul tracciato della Tecnologia (cubetto bianco) perché alla terza casella si attiva già il primo livello e sarà possibile piazzare “a piacimento” le tessere sul pianeta. Il secondo livello poi (casella 5) consente di tenere in riserva le tessere “Biomassa” in modo da piazzarle come vogliamo, a fine partita, per tappare qualche buco. Due caselle più sopra (Livello 3) avremo 1 Punto Movimento extra per i nostri Rover; ecc.
Le altre colonne ci sono sembrate meno “vitali”, ad inizio partita, ma niente affatto da trascurare:
Quando sarete costretti a posare tessere che vi obbligano ad aggiungere un meteorite, scegliete una posizione abbastanza vicina ad uno dei vostri Rover, in modo da liberavi del segnalino arancione il prima possibile. Cercate di tenere i Rover ai due lati opposti della vostra griglia: in questo modo potrete intervenire rapidamente per eliminare meteoriti o raccogliere Capsule.
Il gioco è accessibile a tutti (a partire da 10 anni) anche se manca l’interazione fra i giocatori: l’unico gesto che può scombinare un po’ i piani degli avversari è quello di “girare” la Stazione Spaziale”: fra giocatori esperti non si tratta di un’operazione banale perché il Comandante, prima di effettuarla, guarderà attentamente cosa serve agli altri e farà in modo che quella tessere NON capitino di fronte a loro
Un buon gioco, con regole facili da imparare, una meccanica davvero accessibile e un tempo ridotto (circa un’ora).
Pianeti sconosciuti è stato indubbiamente uno dei giochi più provati e chiacchierati a Modena nel corso della manifestazione PLAY 20024, edito in Italia da Pendragon è dedicato a 1-6 giocatori di 10 anni o più: la cosa che più colpiva i visitatori è la sua Stazione Spaziale, un supporto di plastica trasparente, rotondo e girevole, all’interno del quale trovano posto 144 polimini di cartone in 12 diverse forme.
La durata di una partita è attorno ai 60 minuti, ed il livello di difficoltà è sul “medio-leggero”: in altre parole quasi tutti possono provare e godersi il gioco.
Continua a leggere su balenaludens.itRivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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