Autore: |
Knizia Reiner ![]() |
Artista: |
Costa Alessandro ![]() |
Editore: |
Cranio Creations ![]() |
Numero giocatori: | 2 - 6 |
Durata media: | 20 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Gattini in cerca di crocchette, ma occhio a non rompere i vasi |
Categoria: |
Carte Speciali
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Meccanica: |
Combinazioni-Allineamenti
Prese |
Motore: |
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
Carte |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 6 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | 3 |
Difficoltà: | 1 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 0 |
Votanti: | 0 |
Classifica: | N.D. |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
L’immagine di un gattino sulla busta di stoffa blu che costituisce la confezione di MEOW ci fa immediatamente sospettare che si tratta di un gioco per famiglie: aprendo la busta troviamo infatti un pacchetto di 54 carte ovali in tre serie a colori “pastello” (rosa, azzurro e verde, con 18 carte numerate per serie) accompagnato da 5 piccole fustelle da cui estrarre i 27 gettoni che rappresentano l’obiettivo del gioco.
Si distribuiscono 9 carte ad ogni partecipante e si dividono i gettoni in tre pile di 9: poi si prende la prima pila per posare i gettoni in fila al centro del tavolo. I giocatori devono cercare di catturare quelli verdi (ciotole di crocchette o pesciolini) e di evitare quelli rossi (lische di pesce o vasi rotti). Sia le crocchette che le lische di pesce hanno dei valori diversi (positivi quelli verdi e negativi i rossi).
Il Primo Giocatore esce mettendo in tavola una carta a sua scelta ed obbligando gli altri a rispondere con una carta dello stesso colore. Chi gioca il numero più alto in quel colore vince la mano e deve prendere il primo gettone della fila: poi tocca a lui giocare un’altra carta dalla sua mano a cui gli altri devono rispondere, e così di seguito.
Prima o poi succederà che uno o più giocatori non abbiano la carta per rispondere al colore, per cui si troveranno di fronte a due possibilità:
Dopo aver giocato la nona carta ed assegnato l’ultimo gettone si rimischia tutto il mazzo, si distribuiscono nuovamente nove carte a tutti e si girano i gettoni della seconda pila, ricominciando tutto da capo. La partita finisce al termine del terzo round, quando è stato assegnato il ventisettesimo (ed ultimo) gettone. Non resta che calcolare il punteggio di tutti i partecipanti ed assegnare la vittoria a chi ha il totale più alto.
Come abbiamo visto MEOW è un semplice gioco di prese, ma poiché non c’è mai nulla di veramente “scontato” nei giochi di Reiner Knizia anche questo non fa eccezione e la differenza possono farla proprio i gettoni “pesce” e “vaso rotto” che cambiano decisamente l’abituale meccanica di questi giochi.
A volte infatti saremo costretti a prendere qualche gettone rosso “lisca di pesce”, le cui penalità variano dal “-1” al “-10”, passando dal “-3” (un gettone), dal “-5” (un gettone) e dal “-7” (due gettoni). Se avremo l’accortezza di aggiudicarci 1-2 gettoni “Pesce” (ce ne sono quattro in totale) potremo eliminare 1-2 gettoni “lisca di pesce” a fine partita. Questo significa che potremo anche decidere di prendere “volontariamente” una penalità (sapendo di poterla poi eliminare con un pesce) per non essere costretti a giocare una carta che riteniamo troppo importante per le mani successive.
Un discorso simile si applica ai gettoni “vaso rotto” (ce ne sono quattro in totale): uno solo di questi gettoni non causa danni e quindi piuttosto che perdere una carta importante per evitarlo meglio aggiudicarsi la mano ed il gettone per poi “uscire” subito dopo con un colore o un valore tale da costringere alla penalità uno degli avversari.
Ovviamente se avete molte carte verdi in mano la cosa migliore è quella di cercare di “smontare” quelle degli avversari per averne poi un paio “sicure” al momento giusto per tagliare il gioco ed aggiudicarvi un gettone verde di valore interessante.
Ho utilizzato Meow quasi esclusivamente in famiglia o con amici refrattari a studiare giochi più complessi della Briscola o del Tressette ed il risultato è stata una serie di partite consecutive in cui tutti si sono effettivamente divertiti: schivare i gettoni penalità o cercare di costringere gli avversari a prenderli è diventato un “punto d’onore” per ognuno dei partecipanti.
Il gioco è stato provato come “filler” anche in un paio di serate con giocatori più tosti, ma pur avendo suscitato una certa curiosità (sempre per il discorso dei gettoni) non ha avuto un grande successo. D’altra parte è stato inventato e realizzato con una categoria ben precisa in mente, ed in questo crediamo che abbia avuto successo. E, come ripeto spesso, è proprio in questa categoria che bisogna “lavorare” di più per forgiare i giocatori di domani partendo soprattutto da quelli… in erba.