Lupus in Tabula II (2004)
Giudizio complessivo:
Autore: De Fazi Stefano
Artista: Derossi Gianpaolo
Editore: dV Games (Da Vinci Giochi)
Numero giocatori: 9 - 20+
Durata media: 45 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: I Lupi mannari vogliono uccidere tutti al villaggio
Categoria: Party Games
Meccanica: Riflessione
Motore: Logica-Ragionamento
Nomi alternativi: Garou
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 7
Regolamento: 6
Gradimento: 7
Fortuna: 2
Difficoltà: 2
Valutazione BGG
Voto: 6.51
Votanti: 953
Classifica: #4435
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: C
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

Nel 2001 venivano pubblicati quasi in contemporanea due Party Games molto simili: in Francia usciva “Les Loups-Garous de Thiercelieux” (edito da “Lui Meme”) ed in Italia, appunto, LUPUS IN TABULA della Da Vinci. Entrambi si ispiravano a “Werewolf” (noto anche come “Mafia”) uscito in Russia nel 1986, ma nessuna delle due ditte sapeva che l’altra aveva creato un gioco simile. Ad ogni modo entrambi usano una meccanica molto simile e proverò quindi ad illustrarla qui di seguito.

Per prima cosa bisogna nominare un capo-gioco (Master) e conoscere il numero esatto dei partecipanti (da 8 a 24) per distribuire le carte “ruolo”: ci saranno sempre un certo numero di “lupi mannari” (da 1 a 3), un veggente e dei villici, ma con 9 o più si dovranno aggiungere altri ruoli (certamente il Medium, poi altri speciali ed altri villici) mentre a partire da 16 si aggiungerà il terzo lupo mannaro. Ogni giocatore riceve una carta presa a caso dal mazzo e, senza farla vedere agli altri, scopre il suo ruolo: è importante che fino al termine della partita nessuno mostri la carta ricevuta.

Scopo del gioco è, per i lupi, mangiarsi tutti gli “umani”, mentre gli altri devono cercare di scoprire e di linciare i lupi mannari … quando sono nella loro forma umana. Il ritmo del gioco viene scandito dal Master con questa sequenza:

1 – Notte: i giocatori chiudono gli occhi ed abbassano la testa battendo una mano sul tavolo per fare rumore. Il Master chiama il “Veggente”, il quale alza la testa e con un cenno indica un giocatore: se è un Lupo il Master gli fa un segno positivo. Il Veggente abbassa la testa ed il Master chiama i Lupi, i quali si riconoscono e decidono chi mangiare indicandolo con un cenno della testa o con gli occhi. Poi abbassano la testa.

2 – Mattino: i giocatori riaprono gli occhi ed il Master dice chi è stato sbranato (e quindi eliminato dal gioco) il quale potrà ascoltare e continuare a partecipare alle varie fasi, se vuole, ma senza mai parlare né fare cenni.

3 – La discussione: a questo punto tutti dovranno provare ad individuare i lupi mannari facendo ipotesi ed indicando i probabili colpevoli (che ricevono una carta “Folla Inferocita” per ogni accusa ricevuta) ma alla fine i due che hanno accumulato più carte vengono accusati ufficialmente. Prima della “sentenza” essi e possono provare a discolparsi cercando in tutti i modi di dimostrare la loro innocenza. I giocatori votano infine per uno dei due candidati che verrà… linciato e quindi eliminato dal gioco

Poi si ripete tutta la procedura fino al termine della partita, che si arresta in due modi:

  1. – Se viene linciato l’ultimo Lupo il moderatore annuncia la vittoria degli umani;
  2. – Se al termine di una giornata i lupi sono in numero superiore o uguale agli umani ancora vivi il Master li dichiarerà vincitori.

Commento

Chiaramente LUPUS IN TABULA è un party game destinato a movimentare una serata con qualcosa di un po’ … macabro ma che dia qualche brivido a tutti: non è bello infatti (ludicamente parlando) sentirsi accusare dagli amici, ma è sempre molto divertente sentire i sermoni che gli accusati imbastiscono per convincere gli altri di essere innocenti. Il tutto naturalmente richiede assoluta onestà da parte dei partecipanti che non devono mai aprire gli occhi di notte se non vogliono rovinare agli altri il piacere della partita.

Naturalmente i Lupi devono stare bene attenti a non “spingere” troppo le loro accuse, ed anzi il metodo migliore è quello di restare un po’ al margine della discussione appoggiando con convinzione qualche altro giocatore per convincerlo di essere dalla sua parte.

Tutti gli altri invece si guarderanno negli occhi e cercheranno di capire, da uno sguardo fuggente o da una difesa troppo esagerata, se i loro interlocutori sono sospettabili o meno: qui entra in gioco in parte anche la conoscenza personale fra i giocatori, il che non guasta davvero.

L’utilizzo di alcuni “personaggi speciali” permette inoltre di dare un po’ di sale al gioco, soprattutto per aiutare la folla “spaventata ed arrabbiata” ad indirizzare meglio le sue accuse:

  1. – Il Veggente si utilizza in tutte le partite ed è proprio lui che può individuare con con certezza i Lupi mannari, ma deve stare bene attento a non scoprirsi troppo presto perché la notte successiva diventerà la sicura vittima dei Lupi;
  2. – Il Medium è un altro personaggio interessante perché durante la notte può chiedere al Master se uno dei morti era o no un Lupo, riducendo quindi, a sua volta, il numero dei candidati;
  3. – L’indemoniato parteggia per i Lupi (senza però sapere chi sono) e vince se vincono loro, ma naturalmente non deve scoprirsi neppure lui per non esser linciato al più presto;
  4. – La guardia del Corpo ogni notte indica un giocatore e se questo è attaccato dai Lupi si salva;

E così via con tutti gli altri: si tratta come si vede di un gioco molto adatto per far passare una mezzoretta ad una grande comitiva di amici, magari al termine di una serata in pizzeria.

Articoli su riviste:

Rivista Numero Anno Titolo articolo Pagina Autore Tipo articolo
Plato 32 2010 Le chant du loup à la voix rauque 45 Laduron Jean-Jaques Recensione dettagliata

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