Jetpack Joyride (2019)
Giudizio complessivo:
Autore: Golebiowski Michal
Artista: Komada Mateusz
Kossobucka Katarzyna
Swiatek Klaudia
Editore: Lucky Duck Games
3 Emme Games
Numero giocatori: 1 - 4
Durata media: 45 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: Scappare da un laboratorio con un jet-pack rubato, evitando gli ostacoli
Categoria: Percorso
Meccanica: Posare tessere-pedine-ecc.
Combinazioni-Allineamenti
Motore: Tessere
Carte
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 7
Regolamento: 7
Gradimento: 6
Fortuna: 1
Difficoltà: 2
Valutazione BGG
Voto: 6.53
Votanti: 974
Classifica: #4121
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: N.D.
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

Quando ho aperto per la prima volta la scatola di JETPACK JOYRIDE ed ho visto delle cartelle con griglie quadrate e dei “polimini” di plastica gialla traslucida ho subito pensato che si trattasse dell’ennesimo “clone” di Tetris e stavo per richiudere il coperchio quando mio nipote, vedendo l’illustrazione, ha riconosciuto Barry, il protagonista di uno dei suoi videogames preferiti e mi ha imposto di studiare subito il regolamento per fare una partita … ben presto seguita da tante altre fra i bambini della sua classe.

In effetti NON si tratta affatto di un altro Tetris condito con una nuova salsa come sta accadendo fra i numerosi emuli del videogame apparsi sul mercato negli ultimi anni (e che comunque hanno ottenuto un buon successo, visto il loro moltiplicarsi) ma di una vera e propria “corsa ad ostacoli” usando le tessere di plastica per indicare il percorso e toccare il maggior numero di “bonus” possibili.

Ogni giocatore riceve quattro cartelle rettangolari di cartoncino (il “Laboratorio”), all’interno delle quali sono disegnati degli ostacoli (missili, zapper e laser) e dei bonus (5 monete ed uno scienziato in ogni plancia) e su cui è stata sovrapposta una griglia di 6x9 caselle quadrate. I giocatori scelgono casualmente una facciata per ogni cartella (ci sono disegni diversi sul fronte e sul retro) e le mettono poi tutte in fila in ordine numerico (da 1 a 4). Le tessere di plastica vengono sparse al centro del tavolo, aggiungendo poi, da una parte, tre carte di un mazzo “missione” che potrebbero dare Punti Vittoria (PV) extra a chi esegue quanto da loro richiesto.  

Al “Pronti - Via” del giocatore più giovane tutti contemporaneamente cercano nel “mucchio” le tessere “giuste” da posizionare sul loro “laboratorio” iniziando dalla prima plancia, a sinistra e cercando di esser i primi a fare un percorso continuo fino ad uscire dalla quarta plancia, a destra. Il percorso deve evitare gli ostacoli e deve coprire il maggior numero di monete possibili per massimizzare il punteggio.

Una manche termina quando un giocatore esce a destra del suo laboratorio oppure se non ci sono più tessere sul tavolo o anche se nessuno è più in grado di piazzarle sulla cartella rispettando le regole. A questo punto si calcolano i PV, sommando il numero delle monete coperte dai tasselli ai bonus dovuti alle carte missione (se i requisiti richiesti sono stati rispettati) e togliendo 3 PV per ogni casella “ostacolo” coperta dal percorso.

A questo punto si scoprono tante carte “Gadget” (premio) quanti sono i giocatori, ed ognuno (partendo da chi ha ottenuto meno PV) ne sceglie una per il prossimo turno, cercando di prendere quella che potrà dargli maggiori opportunità in termini di PV o di Bonus.

Poi ognuno passa il suo laboratorio al vicino di sinistra (in modo che tutti giochino almeno una volta con un diverso percorso) e si ricomincia l’intera procedura, ripetendo questo processo una terza volta. Al termine della terza ed ultima manche si verifica chi ha ottenuto il punteggio totale più alto e gli si assegna la palma del vincitore.

Commento

JETPACK JOYRIDE è un gioco di “occhio fino” e “destrezza” (nel riconoscere e catturare rapidamente le tessere giuste per il proprio percorso) che terrà occupati i più giovani per parecchio tempo, fra sfide e rivincite: è veloce, semplice da spiegare e da praticare, quindi possiede tutti gli elementi per attirare la loro attenzione anche se non si conosce il videogame che porta lo stesso titolo.

In realtà anche noi “anzianotti” ci abbiamo poi preso gusto e ci siamo difesi onorevolmente di fronte ai nostri “eredi” dall’occhio più vispo e dalla manina assai svelta, e così è finita che la domenica pomeriggio, ogni tanto, il gioco viene ripreso e praticato per un paio di orette.

In realtà oltre all’occhio ci vuole un cervello reattivo che sappia riconoscere il più rapidamente possibile in che modo poter inserire un nuovo tassello (ognuno deve essere attaccato alla “coda” dell’altro in modo da garantire la continuità del percorso) per poter raggiungere il maggior numero di monete schivando contemporaneamente gli ostacoli e senza mai uscire dalla griglia della plancia. A volte il percorso diventa così sinuoso che diventa necessario compiere delle vere e proprie svolte a 180° per evitare un imbottigliamento o per andare a cercare le altre monete.

Le “missioni” inoltre aggiungono altro “sale” al gioco sotto forma di richieste (a volte anche piuttosto impegnative): coprire tutte le monete di una plancia, evitare tutte le monete di una plancia, passare adiacenti agli scienziati, fare un percorso tutto in salita almeno in una plancia, piazzare un numero preciso di tessere in una plancia, ecc. Spesso queste missioni ed i PV da loro garantiti (da 3 a 5 in ogni carta) possono garantire la vittoria finale.

Per chi resta un po’ indietro è previsto un “aiutino” sotto forma di “Gadget”, ovvero di carte che garantiscono alcuni bonus speciali: iniziare il turno successivo con due tessere già piazzate prima del “Pronti – Via”, ottenere 1 PV ogni “X” monete raccolte, ottenere 1 PV per ogni ostacolo adiacente al percorso eseguito, ecc. Queste carte vengono offerte al termine della prima e della seconda manche prendendole a caso da un apposito mazzetto. La scelta viene eseguita in ordine inverso di punteggio, per cui chi è più indietro in classifica può scegliere quelli più potenti, lasciando al leader la carta meno … appetita.

Come ho già detto è un ottimo gioco di intrattenimento, dove non dobbiamo spremerci troppo le meningi ma agire evitando soprattutto di farsi soffiare sotto al naso da delle manine febbrili il pezzo mancante … o magari spingerne uno verso quelle stesse manine quando ci si accorge che il bambino è in difficoltà.

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Jetpack Joyride è il nome di un videogioco a scorrimento orizzontale pubblicato nel 2012 e dedicato al personaggio di Barry Steakfries (ovvero Barry “bistecca e patate fritte”), un venditore di grammofoni che ruba un “jetpack” dal laboratorio della Legitimate Research Inc. e cerca di scappare dall’edificio evitando ostacoli vari (missili, raggi laser, scariche elettriche) collezionando nel contempo dei gettoni/monete che a fine partita possono assegnare dei “premi” sotto forma di “stelle”. Il videogioco, considerando le possibili missioni a disposizione, aveva quasi 2000 livelli e si potevano anche incontrare delle scatole con i colori dell’arcobaleno che fornivano a Barry dei veicoli per aiutarlo nella sua fuga.

Il gioco da tavolo Jetpack Joyride (edito in Italia da 3 Emme Games ed indirizzato a giocatori di 8 anni o più per una durata di circa 30 minuti), è l’adattamento su cartone del videogame e, a sua volta, si svolge all’interno di un laboratorio e costringe Barry a tentare di scappare evitando missili, raggi laser e scariche elettriche, e spesso anche gli scienziati, cercando di riuscire nelle missioni proposte e di accaparrarsi qualche “aiutino” sotto forma di gadget.

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Io Gioco 12 2019 Scappare dal laboratorio con un Jetpack 92 Pinchiroli Luca Recensione breve
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