Autore: |
Huemer Alexander
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Artista: |
Resch Andreas
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Editore: |
Capstone Games
Super Meeple Tesla Games |
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Numero giocatori: | 2 - 4 | ||||||
Durata media: | 120 minuti | ||||||
Tipologia giocatori: | Da 12 anni | ||||||
Ambientazione: | Costruzione di linee ferroviarie per collegare Vienna a Trieste | ||||||
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
Economia-Industria-Commercio Esplorazione |
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Meccanica: |
Piazzamento lavoratori
Caricare e Portare Commercio-Finanze-Borsa |
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Motore: |
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
Monete-Banconote |
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Espansioni: |
Imperial Steam Promo
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti | ||||||
Materiale Utile |
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Grafica: | 8 |
Regolamento: | 8 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 0 |
Difficoltà: | 5 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.79 |
Votanti: | 2.169 |
Classifica: | #959 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | A |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
IMPERIAL STEAM è un nuovo gioco sullo sviluppo delle ferrovie, ambientato questa volta nell’ex impero Austro-Ungarico, all’inizio dell’era industriale: quando l’imperatore si rese conto che doveva assolutamente collegare le aree centrali del suo Paese al porto di Trieste. Il tabellone ci mostra tutto il territorio austro-ungarico fra Vienna e Trieste, con le città principali, i fiumi da superare e le montagne da traforare e deve essere preparato prima della partita, con il setup cambia di molto in base al numero dei partecipanti.
I giocatori rappresentano “investitori” e “progettisti” delle diverse linee ferroviarie con cui si propongono di collegare la Capitale al porto, ed ognuno riceve una plancia personale con un primo treno (con una locomotiva davvero poco potente e tre vagoni merce), un paio di “lavoratori”, tre stazioni (una delle quali va subito posata a Vienna), due segnalini “azioni” (delle “mani” di legno colorato), un mucchietto di “Binari” (stecchi colorati) e una manciata di “Gulden” (la moneta dell’epoca). Accanto al tabellone si preparano 11 tessere “Azione”, una plancia “Lavoratori”, una plancia “Fabbriche”, una serie di carte Appalto, ecc.
La prima cosa da fare è investire un po’ di Gulden per aumentare la propria “influenza” su un apposito tracciato, operazione obbligatoria se si vuole avere poi accesso alla manodopera ed agli Ingegneri: inoltre è proprio in base al livello di Influenza che viene determinato l’ordine di ogni turno. A giro, tutti effettuano le azioni (saranno solo 2 nel primo turno, crescendo poi a 3, 4 e 5 nei tre successivi e fino al termine) posando una delle loro “mani” sulla tessera che preferiscono. Si possono così assumere altri lavoratori (necessari per costruire i binari), ingaggiare ingegneri (per costruire ponti o gallerie), acquistare o far funzionare fabbriche, comprare risorse dal Mercato (carbone, ferro, legno e pietra, tutto in cubetti di legno colorato), aumentare la propria influenza, ecc.
Le fabbriche permettono di ottenere ulteriori risorse da consegnare alle città che ne fanno richiesta e che pagheranno un buon gruzzoletto da investire per utilizzare altre azioni, mentre la posa dei binari necessita di risorse (cubetti colorati) e manodopera (lavoratori) e la costruzione di stazioni di un investimento in denaro. E proprio i Gulden sono la… merce più rara: ne manca sempre qualcuno per riuscire ad effettuare tutte le operazioni che vorremmo e quindi bisogna programmarle con un buon anticipo, senza mai sprecare soldi.
Il primo che arriva a Trieste blocca il gioco, che finirebbe altrimenti al termine dell’ottavo turno: dopo alcuni calcoli finali che assegneranno o toglieranno ulteriori soldi ai giocatori (per i contratti realizzati o meno) verrà proclamato vincitore, ovvero il giocatore che si è maggiormente arricchito.
Le partite ad IMPERIAL STEAM sono sempre molto coinvolgenti e non ci sono mai dei tempi morti perché quando tocca agli avversari bisogna assolutamente studiare la prossima mossa, cercando di fare un mini-programma che sfrutti a fondo tutte le risorse ed i soldi disponibili in modo da massimizzare gli effetti positivi. È importante anche un buon flusso di denaro, cosa che si ottiene in tre modi:
1 – All’inizio di ogni turno si ottengono 10 Gulden per ogni stazione sulla mappa (max 30) e per ogni vagone passeggeri nei propri treni;
2 – Durante il turno si ottengono soldi vendendo le merci delle proprie fabbriche alle quattro Città Principali (chiamate appunto città “di scambio”), purché esse siano collegate alla nostra ferrovia ed abbiamo un carbone da spendere;
3 – Infine è possibile prendere degli Appalti per aumentare il prezzo delle proprie azioni ferroviarie ed il numero degli investitori interessati, vendendo loro qualche quota, pur sapendo che ogni vendita però comporta la perdita di un 10% del capitale finale. Difficile non fare questa operazione almeno 1-2 volte per partita, però bisogna usarla con intelligenza e solo per ottenere denaro assolutamente necessario in quel momento.
I treni sono importanti: quello in dotazione serve a malapena a contenere le merci per costruire i primi due tratti ferroviari, quindi dopo i primi 2-3 turni sarà spesso necessario acquistarne un altro per avere dei vagoni da convertire in passeggeri (ed avere così più incassi) e tenere gli altri come “magazzino” per le risorse.
È consigliabile poi cercare di raggiungere Trieste, soprattutto se si è seguita la strategia degli Appalti, non solo perché essi danno un buon gruzzolo di soldi solo se Vienna è collegata al porto (altrimenti non valgono nulla) ma anche perché chi arriva qui incassa subito 10 Gulden per ogni tratto di ferrovia costruito.
Il gioco è davvero interessante e i partecipanti sono sempre attivamente occupati ad eseguire un’azione o a decidere quale sarà la prossima, quindi nessuno si annoia, neppure chi capisce di non avere più speranze di vittoria ma continua ad investire ed a costruire. L’interazione è indiretta, sia anticipando gli avversari con la costruzione delle tratte ferroviarie (costringendoli così a pagare una “tassa” per mettere un binario nella stessa tratta) che portando via le risorse meno care (costringendoli a spendere di più) oppure occupando con una delle nostre fabbriche una città “chiave” per gli altri.
L’Austria è un paese molto montuoso, in particolare nella parte meridionale, e nel 1848, quando l’Imperatore decise che Vienna doveva esser collegata al porto di Trieste, gli ingegneri dovettero superare parecchie difficoltà tecniche e pratiche per realizzare il sogno di Francesco Giuseppe d’Asburgo, soprattutto nel tratto cosiddetto “Semmering”. Fu un “collega” italiano (Carlo Ghega) ad avere l’onore e l’onere di realizzare questo tratto, che costituisce in effetti la prima ferrovia di montagna a scartamento normale mai realizzata.
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