Diaballik (2004)
Giudizio complessivo:
Autore: Lefrançois Philippe
Artista: ???
Editore: Territoires d'Outre Monde (TOM)
Numero giocatori: 2
Durata media: 30 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: Fare goal all'avversario passando una pallina ad una pedina sulla linea di fondo
Categoria: Astratto
Meccanica: Riflessione
Motore: Logica-Ragionamento
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 8
Regolamento: 6
Gradimento: 6
Fortuna: 0
Difficoltà: 3
Valutazione BGG
Voto: 6.45
Votanti: 144
Classifica: #11020
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: N.D.
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

I giochi “astratti” sono davvero di tanti tipi e sembra non ci sia limite alle meccaniche che possono essere inventate e praticate: a DIABALLIK, per esempio, abbiamo 7 pedine bianche e 7 nere ai due lati di una scacchiera di 7x7 caselle. Le pedine hanno una piccola “conca” al centro che serve a trasportare una pallina del proprio colore: ad inizio partita le due palline vengono posate sulla pedina al centro della linea.

I giocatori, a mosse alternate, devono effettuare almeno una delle seguenti azioni (ma possono farle tutte, se vogliono):

  1. – Muovere una pedina;
  2. – Effettuare un secondo movimento;
  3. – Passare la palla ad un compagno.

È possibile naturalmente effettuare queste azioni in qualsiasi ordine: le pedine possono spostarsi ad ogni “mossa” in una delle caselle adiacenti ed ortogonali, se libera, con l’eccezione della pedina con la palla che deve restare immobile. I passaggi si possono effettuare in tutte le direzioni (diagonali comprese) purché la pallina raggiunga una delle proprie pedine (a qualsiasi distanza) e non ci sia nessuna pedina avversaria sulla traiettoria.

Vince il giocatore che per primo riesce a passare la palla ad una pedina del proprio colore che si trova sulla linea di partenza dell’avversario. 

Commento

Difficile dare qualche consiglio per giocare a DIABALLIK, visto che ogni partita è sicuramente diversa dalle altre grazie alle innumerevoli possibilità di movimento delle pedine. In generale potremmo dire che, non essendoci eliminazione di pezzi, sembra una buona tattica quella di tenere la palla su una pedina al centro del tavoliere, purché si riesca a mantenerla in linea con altre pedine del lo stesso colore a cui eventualmente passare la palla se si apre un “buco” nello schieramento avversario.

D’altra parte non essendo possibile “scavalcare” o “mangiare” le pedine dell’altro colore prima o poi saremo costretti a muoverne (magari all’indietro) almeno una che libererà una casella su cui si fionderà l’avversario: a questo punto inizia la parte più importante della partita perché una volta che si apre una breccia entrambi i giocatori potranno fare avanzare qualcuna delle loro pedine a cui passare in seguito la palla. E qui i tiri in “diagonale” sono i più micidiali perché possono passare dai vertici delle caselle quadrate.

Il giocatore in svantaggio dovrà allora usare ogni risorsa per bloccare tutti i possibili passaggi mettendo nel mezzo le sue pedine oppure per impedire l’avanzata di qualche pedina avversaria mettendogliene davanti una delle proprie. Un gioco di pura riflessione con qualche spunto davvero interessante (a partire dalla pallina da passare!).

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