Codice Segreto (1993)
Giudizio complessivo:
Autore: Meirovitz Mordecai
Artista: ???
Editore: Editrice Giochi
Numero giocatori: 2
Durata media: 20 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: Indovinare delle combinazioni di Colori
Categoria: Deduzione
Meccanica: Riflessione
Motore: Logica-Ragionamento
Nomi alternativi: Mastermind
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 6
Regolamento: 7
Gradimento: 7
Fortuna: 2
Difficoltà: 2
Valutazione BGG
Voto: 5.63
Votanti: 7.633
Classifica: #10163
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: N.D.
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

Il gioco di deduzione MASTERMIND (ribattezzato CODICE SEGRETO in questa edizione) è diventato ormai un vero “classico” del nostro tempo ed è stato rivisitato decine di volte in confezioni diverse, dalle tascabili da viaggio al “formato famiglia” con quattro plance: oggi potremmo quindi affermare che non esiste famiglia che non ne abbia almeno uno in casa.

E, in effetti, si tratta di un gioco semplice, ma niente affatto stupido, che prima o poi ha fatto spremere meningi e neuroni a tutti i bambini, spesso in “competizione” con i genitori, i quali lo hanno quasi sempre utilizzato anche come mezzo per verificare la risposta dei loro figli ad uno stimolo ludico che però costringe alla riflessione.

La base è una plancia con una serie di file parallele di 4 fori sui quali lo “sfidante” piazzerà dei pioli colorati: accanto ad ogni fila ci sono altri fori più piccoli sui quali il giocatore passivo metterà dei piolini di due colori per indicare le sue risposte. Lo sfidante infatti deve riuscire a trovare con il minor numero di combinazioni i 4 pioli colorati che il suo avversario ha scelto e nascosto dietro uno schermo.

Una “combinazione” consiste nel piazzare 4 pioli colorati su una riga della plancia, a cui l’avversario risponderà in uno dei seguenti modi:

  1. – Nessuna risposta: i colori utilizzati non fanno parte del “Codice”;
  2. – Piolini bianchi: ognuno di essi significa che un colore fra quelli proposti fa parte del codice ma non è inserito nella sequenza giusta;
  3. – Piolini neri (o rossi): ognuno di essi significa che un colore fra quelli proposti fa parte del codice ed è inserito proprio nella sequenza giusta.

In base alle risposte ricevute lo “sfidante” riesce, per esclusione, ad assegnare ogni colore al suo posto fino a risolvere il codice: A questo punto i due giocatori si invertono di ruolo e si procede ad una seconda sfida: solitamente chi risolve il codice con meno combinazioni vince la partita.

Come abbiamo premesso, non esiste un solo tipo di MASTERMIND sul mercato ma, sull’onda del successo, sono state create varie edizioni con più righe, con più pioli per riga, con più plance, ecc.: nella sezione sottostante verranno descritte un po’ più in dettaglio le caratteristiche delle diverse confezioni della mia collezione. 

Commento

Questa edizione italiana del gioco fu rinominata CODICE SEGRETO dalla Editrice Giochi che ne curava la distribuzione in Italia: la sua caratteristica principale è la mancanza della plancia di plastica “standard”, sostituita da una in cartone con 10 file di codici (più quello nascosto da una copertina di plastica) e con sei diversi colori (giallo, verde, rosso, blu, nero e bianco).

Il sistema di gioco è naturalmente sempre lo stesso, con lo “sfidante” che propone una serie di pioli ed in base alla risposta ottenuta esclude un po’ alla volta alcuni colori per arrivare ad identificare i quattro scelti dall’avversario: a quel punto non resta che esaminare ogni colonna per escludere uno alla volta i singoli colori (in base alle risposte con i piolini bianchi) e riuscire a mettere quindi ogni colore al posto giusto. 

È chiaro che anche in questo gioco la “fortuna” può avere un ruolo abbastanza importante: se, per esempio, vi arrivasse una risposta “nessun colore indovinato” potreste infatti escludere subito TUTTI quelli usati e concentravi sugli altri. Questo può succedere se, come solitamente fa chi scrive, usate due soli colori per la prima combinazione (usando due pioli uguali per ciascuno), ma è bene non sperare di avere un esito simile se ne usate quattro diversi.

Fra una combinazione e la successiva non conviene solitamente cambiare troppi colori per non disperdere le informazioni: magari cambiatene uno solo ma modificate la posizione di tutti gli altri e se la risposta riduce di uno i colori indovinati significa che il vecchio era giusto ed il nuovo non è incluso nella combinazione.

Ognuno naturalmente ha … inventato un suo metodo ed addirittura sono stati scritti dei libri sull’argomento teorizzando non solo le aperture più convenienti, ma adattandole anche al caso in cui il codice possa contenere colori ripetuti o spazi vuoti (cosa che complica un po’ il compito del solutore). In ogni caso MASTERMIND ha una grande schiera di appassionati e non mancano sul Web i siti specializzati dove si discutono nuove strategie, modelli matematici del gioco, ecc. Ma io lo preferisco come un modo semplice e simpatico per una sfida rapida o per “misurare” le capacità analitiche dei ragazzi.

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