Autore: |
Chandler Raymond
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Artista: |
Dearring Emily
Resch Andreas |
Editore: |
Parallel Games
Quined Games |
Numero giocatori: | 2 - 4 |
Durata media: | 240 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 14 anni |
Ambientazione: | Acquisto e conduzione di Compagnie manufatturiere |
Categoria: |
Economia-Industria-Commercio
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Meccanica: |
Commercio-Finanze-Borsa
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Motore: |
Monete-Banconote
Tessere |
Questo gioco fa parte di: |
18xx |
Nomi alternativi: |
City of the Big Shoulders
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 8 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 7 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.75 |
Votanti: | 2.682 |
Classifica: | #807 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | B |
Win Magazine: | N.D. |
La grande famiglia di “18xx” si arricchisce di un nuovo volume: CHICAGO 1875: CITY OF THE BIG SHOULDERS il quale però, al posto delle ferrovie e del trasporto su treno usa delle fabbriche e delle merci di vario tipo.
La parte “finanziaria” del gioco resta praticamente invariata. I giocatori infatti, dopo aver acquistato la loro prima compagnia (in una delle quattro categorie previste; ilavorazione cereali, macchine utensili, lavorazione delel carni e del pellame) nizieranno ognuno dei cinque turni previsti con una fase azionaria, durante la quale, ad ogni “giro”, potranno vendere un qualsiasi numero di “shares” per poterne acquistare una. Questa fase termina quando tutti i partecipanti passano.
A differenza degli altri giochi qui il primo ad acquistare una compagnia deve pagarne il 30% (fissando come sempre il PAR per ogni 10%, in questo caso fra i 25 ed i 60 dollari) mentre il secondo deve acquistarne il 20%: il resto è venduto in certificati da 10% ciascuno. Naturalmente anche in 1875 i giocatori pagano le azioni con i loro soldi e questi vengono depositati nelle Compagnie interessate per formare il loro “tesoretto” da utilizzare nelle fasi successive.
Segue una fase delle “Azioni sul tabellone” durante la quale i giocatori devono innanzitutto costruire un edificio (che diventa una nuova casella usufruibile da tutti ma che porta benefici economici al possessore) e poi utilizzare da 2 a 5 “lavoratori” (qui chiamati “partners”: si parte con 2 e se ne possono aggiungere altri 3 soddisfacendo determinate condizioni) per agire, pagando con i soldi delle loro Compagnie, in uno dei seguenti campi:
Infine c’è la fase di “Produzione”, da eseguire nell’ordine in cui si trovano i segnalini delle Ditte sulla traccia “pubblicità” e sempre pagando con i soldi delle Compagnie:
Al termine del quinto turno i giocatori vendono tutti i loro certificati al valore raggiunto dal relativo segnalino sul tracciato delle azioni (che va da 10 a 450 $) e chi ottiene la maggior quantità di denaro vince la partita.
CHICAGO 1875: CITY OF THE BIG SHOULDERS è un gioco per esperti e se conoscete già la serie 18xx l’apprendimento sarà molto facilitato: in ogni caso le regole devono essere studiate attentamente (per fortuna il libretto è molto ben fatto) perché le differenze sono comunque tante.
Per esempio qui abbiamo gli EDIFICI, da costruire sul tabellone, uno a turno, in una traccia corrispondente al proprio colore: il giocatore che mette uno dei suoi “partner” su un edificio deve pagare una certa cifra al “padrone” (solitamente con i soldi della Compagnia che sfrutterà quell’azione) ma riceve uno dei seguenti bonus:
Gli “Assets” sono tessere da mettere nell’apposita casella all’interno della Compagnia per ricevere un bonus immediato all’acquisto (un’automazione, un lavoratore o un avanzamento pubblicitario) ed uno permanente da usare una volta a turno (materie prime, punti pubblicità, avanzamento sulla traccia azionaria, ecc.) durante la produzione.
I “managers” servono ad ottenere a loro volta un bonus specifico ogni volta che la fabbrica in cui sono installati produce: avanzamento pubblicitario, cubetti gratis, ecc. I Venditori invece servono ad aumentare il prezzo di vendita dei prodotti finiti sul mercato.
Quest’ultimo è costituito da tre caselle per ognuna delle quattro categorie (lavorazione cereali, macchine utensili, lavorazione carni e lavorazione pellame) sulle quali ad inizio partita sono posate delle tessere (prese da un mazzo specifico preparato in ordine progressivo) su cui sono stampati da 1 a 10 “spazi merce”. Ogni segnalino di prodotto finito deve essere posato su uno di questi spazi e può ricevere una valutazione extra: ogni spazio sulla terza colonna infatti regala” 50$ a merce, mentre quelli della seconda colonna ne danno 20 $ a merce.
È chiaro che se due giocatori hanno la stessa tipologia di fabbrica cercheranno di arrivare prima del concorrente per vendere nella terza colonna, ecc. Ogni tessera completamente riempita viene eliminata a fine turno: le altre di quella riga scorrono verso destra e gli spazi vuoti vengono rimpiazzati da nuove tessere (con un numero sempre crescente di spazi merce).
Ogni plancia “Compagnia” infine possiede 1-2-3 fabbriche, ed ogni fabbrica necessita di 1-2-3 lavoratori (e delle materie prime nei colori indicati) per poter costruire il numero di segnalini “merce” indicati (sono i prodotti finiti, rappresentati da segnalini di legno bianco). Sotto alla fabbrica c’è un numero di spazi uguale a quello dei lavoratori che ad inizio partita vengono coperti da un pari numero di segnalini “automazione” (neri).
Se il giocatore fa un’azione “automazione” sposta il segnalino nero al posto del lavoratore (che può essere “riciclato” su uno spazio vuoto delle altre fabbriche di quella Compagnia) e da quel momento la fabbrica produrrà in automatico. Non solo, togliendo i segnalini neri si scoprono man mano delle caselle che possono dare prodotti finiti extra, mentre togliendoli TUTTI si ha diritto ad avere un “partner” extra. Un altro partner si ottiene al terzo turno ed un altro ancora se si raggiunge la 9a casella del tracciato della pubblicità.
Gioco tosto della durata di circa 4 ore (conoscendo le regole) quindi dedicato a giocatori esperti.
Rivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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Spielbox | 2019/7 | 2020 | Forget about track building | 44 | Hardel Mathias | Recensione dettagliata |