Anno 1800 (2020)
Giudizio complessivo:
Autore: Wallace Martin
Artista: Fiore GmbH
Editore: Kosmos
Giochi Uniti
Numero giocatori: 2 - 4
Durata media: 120 minuti
Tipologia giocatori: Da 12 anni
Ambientazione: Creare lavoro e ricchezza in Europa e nel Nuovo Mondo
Categoria: Sviluppo-Ampliamento
Civilizzazione
Meccanica: Piazzamento lavoratori
Posare tessere-pedine-ecc.
Commercio-Finanze-Borsa
Motore: Tessere
Carte
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 7
Regolamento: 7
Gradimento: 7
Fortuna: 1
Difficoltà: 4
Valutazione BGG
Voto: 7.74
Votanti: 6.672
Classifica: #281
Valutazione riviste
Ilsa: B
Plato: B
Spielbox: B
Win Magazine: A

Descrizione

Il 19 Aprile 2019 la Ubisoft pubblicò un videogioco di strategia che aveva come tema la gestione di una città in “tempo reale”, settimo volume della serie “Anno”. Colpita dal successo del gioco (e della intera serie) la tedesca Kosmos decise di creare un gioco da tavolo ispirato al videogame e assegnò il compito a Martin Wallace, un “maestro” in questo campo. Il risultato è ANNO 1800. Ovviamente sarebbe stato impossibile per chiunque avvicinarsi agli effetti speciali di un videogame avanzato come quelli che sono disponibili oggi, per cui l’autore si è concentrato soprattutto sul tema dello sviluppo industriale e dell’espansione commerciale verso il Nuovo Mondo.

La preparazione del tavolo richiede un po’ di tempo perché bisogna per prima cosa riempire il tabellone con le tessere “industria” (due per ogni tipo), “cantiere navale” (in 3 livelli) e navi da trasporto (3 livelli) o da esplorazione (sempre 3 livelli): vengono poi preparati quattro mazzi di carte (contadini/operai, artigiani/ingegneri/imprenditori, abitanti del Nuovo Mondo e Spedizione) e si estraggono 5 carte “obiettivo” da un mazzo di 20.

I giocatori ricevono una grande plancia sulla quale sono pre-stampate alcune fattorie ed industrie di livello primario, oltre ad un cantiere navale e tre navi (tutti di livello”1”). Apposite caselle della plancia accolgono poi i lavoratori: 4 contadini (cubetti verdi) 3 operai (blu) e 2 artigiani (rossi) e, in base a questi numeri, tutti ricevono 7 carte “contadini/operai” e 2 carte “Artigiano” (questi due tipi sono chiamati: carte Popolazione).  

A turno ogni giocatore può eseguire un’azione a scelta fra le seguenti: costruire una tessera (industria, cantiere o nave), giocare una carta Popolazione per attivarne l’effetto, cambiare fino a 3 carte Popolazione con altre dello stesso tipo, ingaggiare altri lavoratori pagandone il costo (e prendendo i cubetti del colore richiesto e le relative carte Popolazione), promuovere fino a 3 i lavoratori (cambiando il colore dei cubetti), acquisire una tessera “isola Vecchio  Mondo” (per aggiungere altri spazi alla plancia), acquisire una tessera Nuovo Mondo (per avere nuovi prodotti “esotici” e carte specifiche), acquistare carte Spedizione (per avere Punti Vittoria (PV) extra a fine partita) o infine fare festa (per recuperare tutti i lavoratori ed i gettoni speciali utilizzati fino a quel momento.

Tutte queste operazioni vengono eseguite pagando delle “risorse immateriali” (non ci sono segnalini di questo tipo): per ottenerle basta mettere uno o più lavoratori (cubetti) sulle tessere che mostrano il simbolo necessario e spenderle immediatamente per un acquisto o un’azione: di conseguenza non ci sono magazzini in cui stivare le risorse… per dopo.

La partita finisce quando un giocatore gioca la sua ultima carta Popolazione: si finisce il turno in corso, poi tutti eseguono un ultimo turno ed infine si calcolano i PV tenendo conto delle carte acquisite (Popolazione e Nuovo Mondo), dei bonus per le Spedizioni e di quelli dovuti alle carte Obiettivo. Naturalmente chi ottiene il punteggio più alto vince.

Commento

Bastano un’attenta lettura delle regole ed una partita di prova ad ANNO 1800 per “immergersi” nel gioco, ma è molto facile disperdere le proprie “energie” se non si procede con un piano strategico di più ampio livello: la “Marina” può dare un impulso importante perché senza navi potenti infatti non sarà possibile, per esempio, aggiungere più di una isola alla plancia originale, limitando così moltissimo la costruzione delle industrie: d’altra parte occorrono tempo ed investimenti per costruire le navi.   

In ogni caso occorre costruirsi mentalmente un “percorso” di acquisti, perché le tessere sono tutte concatenate fra loro: serve “A” per poter acquistare “B” con cui poi posso aggiungere “C” al mio gioco in modo da arrivare a “D” o per promuovere i miei cubetti (ogni promozione richiede specifiche risorse).

Si capisce dunque che, soprattutto nelle prime partite, non è affatto facile riuscire a “vedere” oltre un certo numero di mosse, e poi ci sono gli avversari che potrebbero acquistare le “nostre” tessere prima di noi: a questo per fortuna c’è rimedio perché possiamo usare le risorse degli altri giocatori pagando un numero di Punti Commercio (da 1 a 3) che dipende dal colore dell’industria interessata e questi Punti ci vengono forniti dalle navi da trasporto… così si ritorna al punto di partenza.

Ovviamente le carte Obiettivo (che alla fine della partita possono offrire un buon gruzzoletto in PV) dovrebbero essere di ispirazione per… orientarci inizialmente e quindi mostrarci il cammino più remunerativo: nel frattempo è necessario tenere d’occhio eventuali possibilità alternative.
Il resto è una questione di opportunismo per sfruttare al massimo i propri lavoratori e soprattutto per attivare il maggior numero di carte, perché ognuna di esse non solo permette di guadagnare “qualcosa” immediatamente”, ma assegna anche 3-5-8 PV (a seconda del tipo) a fine partita: naturalmente non tutte quelle che riceverete all’inizio potranno essere giocate (molte risorse non saranno disponibili) per cui a volte conviene cambiare quelle inutili e sperare di riceverne in cambio altre più interessanti. Probabilmente non si tratta del miglior gioco di Wallace, ma è comunque di ottimo livello e molto interessante e competitivo.

Trovi una descrizione più approfondita su balenaludens.it

“Anno” è il nome dato ad una serie di videogames pubblicati da Ubisoft a partire dal 1998: purtroppo chi scrive non è un appassionato e quindi non ha la minima idea di come siano stati realizzati né di come funzioni l’interfaccia, per cui nella recensione che segue non troverete alcun riferimento o confronto con il gioco “informatico”. Forte del successo ottenuto, il nome Anno 1800 è stato comunque confermato anche al gioco da tavolo della Kosmos (pubblicato in Italia da Giochi Uniti) e firmato da un “grande” del nostro piccolo mondo ludico: Martin Wallace, autore di tanti piccoli capolavori (Age of Steam, Pochi acri di neve, Princes of the Renaissance, Brass, ecc.). Il videogame omonimo fu pubblicato nel 2019 e il gioco da tavolo uscì l’anno successivo: dedicato a giocatori esperti e con una durata di circa 120 minuti (in quattro) sfrutta la grafica e gli obiettivi del “fratello” informatico ma, secondo quanto dichiarato da lui stesso, Wallace non ha neppure tentato l’impossibile compito di “copiarlo”.

Il risultato è un gioco di ampio respiro in cui i partecipanti entrano nella parte di imprenditori di una grande isola che cercano la… rivoluzione industriale ed il commercio con il Vecchio ed il Nuovo Mondo per arricchirsi il più possibile, portando nel contempo anche benessere e prosperità alla popolazione. Mettendo da parte ogni giustificazione tematica, qui di seguito abbiamo provato a darvi un’idea delle meccaniche utilizzate e qualche consiglio per le prime partite.

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