Santorini (2016)
Mon avis:
Auteur: Hamilton Gordon
Illustrateur: Cossette Lina
Forest David
Editeur: Roxley Games
Cranio Creations
Nombre de joueurs: 2 - 4
Durée moyenne: 30 minutes
Public: Da 8 anni
Milieu: Costruire case nell'isola greca di Santorini
Genre: Abstrait
Mécanique: Combinaisons-Alignements
Controle des Zones
Moteur: Usage de ressources, pions, etc.
Expansions: Santorini: Golden Fleece
Composants: Voir les composants
Graphique: 8
Règles: 7
Agrément: 7
Hazard: 0
Complexité: 2
Evaluation BGG:
Voto: 7.36
Votes: 38.403
Classement: #265
Evaluation sur Magazines
Ilsa: N.D.
Plato: A
Spielbox: B
Win Magazine: N.D.

Description

Quando si apre la scatola della seconda edizione di SANTORINI (edito nel 2016 da Roxley e Spin Master) si resta davvero meravigliati scoprendo l'ottima componentistica, con la maggior parte dei pezzi composti da miniature (case e personaggi) di plastica rigida stampati in maniera impeccabile: davvero un piacere per la vista ed il tatto dei giocatori.

In realtà SANTORINI era nato come puro "astratto" nel 2004, ma era passato allora quasi inosservato. La nuova edizione offre invece una base di plastica marrone (l'isola) sopra la quale si incastra un tabellone di cartone robusto con una griglia di 5x5 quadrati.

Si può giocare in due (forse la combinazione più interessante e competitiva), in tre (tutto diventa più complicato) o in quattro (in squadre di due persone). Ogni "fazione" avrà comunque a disposizione 2 lavoratori (splendide miniature in stile fumettistico) e, al proprio turno, dovrà spostarne uno e costruire subito dopo un edificio in una delle 8 caselle adiacenti (ortogonalmente o in diagonale).

Le case (tutte di plastica bianca) sono composte da TRE piani che si incastrano uno nell'altro: si parte dal piano terra, che può essere posato esclusivamente sulla griglia, per poi sovrapporgli successivamente il primo piano e, da ultimo, il secondo piano. 

I lavoratori possono muovere di una sola casella a turno, in verticale, orizzontale o diagonale, e possono anche salire di un dislivello alla volta (dalla plancia, per esempio, si può montare solo su un pezzo di pian terreno) ma è possibile scendere anche di più piani in un solo turno (per esempio dal secondo piano alla griglia).

Si può costruire in una casella adiacente indipendentemente dall'altezza dell'edificio, rispettando però la sequenza obbligatoria: pian terreno, primo piano e secondo piano.

È infine possibile costruire una "cupola" (di plastica blu) sopra al terzo piano di un edificio per bloccarlo definitivamente ed impedire così che un avversario possa salirci sopra e vincere.  La partita finisce infatti immediatamente con la vittoria della fazione che riesce a portare uno dei suoi lavoratori al terzo piano di un qualsiasi edificio.  

Commentaire

Giocare a SANTORINI in due è come fare una partita a scacchi: ogni mossa va infatti ponderata bene per non dare alcun vantaggio all'avversario ed i lavoratori si "marcano" a vicenda per impedire che uno di essi possa salire incontrastato al terzo piano di un edificio.

In tre le cose si complicano un po' perché diventa più difficile controllare due avversari nello stesso tempo, per cui a volte si formano alleanze provvisorie il cui unico scopo è bloccare gli edifici vicini al giocatore in vantaggio: il gioco diventa meno scacchistico e più "cattivo" perché spesso capita di preoccuparsi più di non far vincere gli avversari che di costruire una propria strategia.

Il gioco a quattro ... lo sconsiglio: meccanicamente diventa come quello a due (con gli alleati che si alternano nel muovere il loro lavoratore), ma con lo svantaggio che ci sono due teste a pensare in ogni fazione, e spesso questo si traduce con uno dei due che cerca di prevaricare l'altro suggerendogli tutte le mosse.

Una volta terminate le prime partite con il gioco standard è possibile aggiungere l'uso delle carte "Divinità": ognuna di esse fornisce al suo possessore una particolare abilità che potrà esser sfruttata durante la partita (scambiare di posizione due lavoratori, costruire prima di muovere, posare due costruzioni in un solo turno, costruire un piano extra sotto un proprio operaio, ecc.).

Non tutte le carte sono però perfettamente equilibrate, per cui la loro scelta viene effettuata come segue: un giocatore decide quali carte utilizzare e le legge agli avversari poi, in senso orario, ognuno sceglie una di esse lasciando l'ultima proprio a chi aveva fatto la selezione.

Il gioco diventa ovviamente meno prevedibile e più vivace, ma si perde un po' quella sensazione "scacchistica" che aveva fatto il suo fascino

Critique sur balenaludens.it

Siamo nel lontano 2004 e il matematico canadese Gordon Hamilton inventa un gioco di piazzamento tridimensionale tanto semplice nelle regole quanto scacchistico nelle implicazioni: si tratta essenzialmente di un astratto, ma decide di far impersonare a ciascun giocatore diverse divinità del pantheon classico greco e lo ambienta su una piccola isola vulcanica del Mar Egeo. Nasce così la prima versione di Santorini, che però non suscita subito l’interesse che meriterebbe, anzi: Hamilton propone il gioco a diversi editori importanti, tra i quali anche Gigamic e Kosmos, ma nessuno accetta di pubblicarlo; alla fine decide di affidarsi a una piccola casa canadese, ma la sua distribuzione rimane comunque limitata e, così, diventa un titolo di culto per pochi fortunati.

A suivre sur balenaludens.it

Critiques sur magazines:

Magazine Numéro Année Titre Page Auteur Genre
Plato 100 2017 Et Minotaure? Y nie aussi? 21 Bord Benjamin Recensione
Spielbox 2017/6 2017 Huge replayability 34 How Alan Recensione dettagliata
WIN The Game Journal 510/511 2017 Played for you 28 Recensione breve
Io Gioco 04 2018 Non potete fare visita a Santorini ? 62 Scalabrini Giovanni Recensione dettagliata
ILSA Magazine 50 2018 Prime impressioni 27 Cambiaghi Fabio Recensione breve

Commentaires des lecteurs


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