CONTAINER è un gioco di commercio abbastanza realistico. Ogni partecipante ha davanti a sé una plancia di gioco "personale" che rappresenta una zona industriale (con fabbriche e magazzini) ed una zona portuale (con magazzini e moli d'attracco). Tutti ricevono inoltre una carta obiettivo (dove viene associato un valore ad ogni colore dei containers) ed una cifra iniziale.

I giocatori hanno due ruoli: da una parte devono costruire delle fabbriche per "produrre" merci da inserire nei containers (dello stesso colore della fabbrica) fissando un prezzo di vendita competitivo, per indurre gli altri ad acquistare quei prodotti, ma senza stare troppo bassi per non rinunciare al giusto guadagno.

Gli acquirenti prendono (e pagano) i containers degli avversari e li depositano nella propria zona portuale, dando loro un valore (anche qui variabile in base al ... mercato, ma normalmente superiore a quello di acquisto) con la speranza che un altro giocatore mandi lì la sua nave cargo e acquisti il maggior numero di containers possibile (per incassarne il prezzo).

Le navi, una volta completato il carico (anche in porti diversi ed in turni successivi, ma sempre con l'esclusione del proprio porto) trasportano i containers in un'isola e qui li mettono all'asta. Gli altri giocatori propongono una cifra ed il carico completo va a chi ha offerto di più o al possessore della nave. Nel primo caso il possessore della nave riceve la cifra offerta ed un montante identico dalla banca ma cede i containers al suo avversario: nel secondo caso versa alla banca una somma di denaro pari all'offerta massima ricevuta ma conserva tutti containers della sua nave.

È sempre possibile chiedere un finanziamento alla Banca (anche durante l'asta!) con l'obbligo però di pagare un tasso di interesse ad ogni turno e di restituire il prestito durante la partita (appena si hanno i soldi) o a fine gioco.

A fine partita ogni giocatore conteggia tutti i containers da lui comprati sull'isola, elimina tutti quelli del colore più numeroso da lui posseduto e valuta i rimanenti in base al valore della carta obiettivo ricevuta all'inizio. Chi ha più punti vince la partita.

CONTAINER è un gioco abbastanza facile da imparare e da spiegare: le regole non sono tante e dopo un paio di turni di prova tutti i meccanismi sono assimilati senza problemi.  Però giocarlo bene è tutt'altra cosa perché proprio quei meccanismi sono abbastanza "subdoli".

La carta obiettivo ricevuta costringerà il giocatore ad impostare fin dall'inizio una strategia ben precisa e lo indurrà a cercare di raccogliere il maggior numero di containers del colore che ha il valore più alto, ma badando sempre ad avere sull'isola un numero superiore di containers in uno dei suoi colori più scarsi. Ricordo infatti che a fine partita ognuno deve scartare i containers del colore più numeroso in suo possesso!

Per indurre gli altri a consegnare sull'isola i colori scelti (migliore e peggiore) bisogna produrli ad un valore ragionevole in modo che entrino rapidamente in commercio e che siano gli altri a trasportarli: una volta arrivati sull'isola si può fare una buona offerta ed aggiudicarseli (portarli da soli non conviene, se non alla fine del gioco, perché si è costretti a versare denaro senza ricevere nulla dalla banca).  

I soldi sono sempre pochissimi e solo vendendo un cargo ad altri giocatori si aumenta la disponibilità di liquidi in circolazione (perché la banca paga al giocatore una cifra uguale a quella versata dal vincitore dell'asta).

Bisogna tener d'occhio i containers già raccolti dagli altri e provare ad offrire carichi nei loro colori "secondo" e "terzo" per indurli a fare offerte più alte. La durata del gioco (circa tre ore) è dovuta proprio alla necessità di ponderare bene ogni mossa e valutarne le conseguenze… finanziarie.  

Un bel gioco che probabilmente non ha avuto una adeguata copertura pubblicitaria e, di conseguenza, una diffusione più importante