Catan Histories 4: Rise of the Inkas (2018)
Mon avis:
Auteur: Teuber Klaus
Teuber Benjamin
Illustrateur: Stephan Claus
Hoffmann Martin
Kienle Michaela
Editeur: Kosmos
Nombre de joueurs: 3 - 4
Durée moyenne: 90 minutes
Public: Da 12 anni
Milieu: Comandare tribù Inca fino al massimo splendore e poi guidarne la decadenza
Genre: Civilisation
Mécanique: Controle des Zones
Moteur: Cartes
Jeux avec dés
Titres alternatifs: Catan der Aufstieg der Inka
Composants: Voir les composants
Graphique: 8
Règles: 7
Agrément: 7
Hazard: 4
Complexité: 5
Evaluation BGG:
Voto: 7.16
Votes: 512
Classement: N.D.
Evaluation sur Magazines
Ilsa: N.D.
Plato: N.D.
Spielbox: B
Win Magazine: N.D.

Description

Nel 2018 ha visto la luce CATAN HISTORIES: RISE OF THE INKAS (distribuito in Italia con il nome “Catan: L’ascesa degli Inca”), che vede di nuovo insieme Klaus Teuber (il padre della serie) e Benjamin Teuber (il … figlio d’arte). Pur avendo una base comune con le regole di Coloni di Catan, questo nuovo “volume” presenta alcune innovazioni decisamente “fuori serie” che rendono il gioco un po’ più complesso e più lungo, ma contemporaneamente più “strategico”.

Il concetto di base è che ognuno deve guidare una “tribù” Inca, facendole sviluppare fino ad arrivare al massimo splendore per poi lasciarle decadere per mettersi a capo di una seconda e poi di una terza tribù: per la prima volta nella serie villaggi e città così faticosamente costruiti vengono abbandonati nel corso della partita, eliminando anche tutte le strade che li collegavano, e lasciati all’oblio della giungla.

Innanzitutto bisogna costruire il tabellone che consiste di una fascia “collinare” a Nord, composta da tessere giungla con due tipi di “merci” (foglie di coca e piume colorate) ed una fascia oceanica a Sud, con tessere “mare” ed un terzo tipo di merce (i pesci): fra le due fasce si costruisce il resto del territorio con le usuali tessere per le “risorse” (pianura, dove pascolano i “lama”, campi coltivati a “patate”, bosco per ottenere “legna”, cava di “argilla” e montagna che fornisce “roccia”). Non è possibile costruire strade in mare (sic) e nella giungla.

Ogni giocatore riceve un set di miniature di plastica colorata (villaggi, città e strade), tre carte risorsa, una tessera con i costi di costruzione, 11 gettoni “sviluppo”, 4 segnalini “giungla” di plastica verde ed una plancia personale con tre piste (ognuna delle quali corrisponde ad una tribù) su cui piazzare i gettoni.

Come sempre i giocatori, a turno, lanciano due dadi e le tessere il cui numero corrisponde al risultato ricevono delle risorse (una per villaggio o due per città) o delle merci (piume, foglie di coca o pesci). Cambia però la gestione della fase di “Commercio” perché ora i giocatori, oltre ai soliti scambi di risorse fra loro o con la banca, possono utilizzare anche le merci: con due uguali infatti ottengono una risorsa a scelta, mentre con tre diverse ne ricevono due.

Quando un giocatore costruisce un villaggio deve piazzare anche un gettone “sviluppo” sulla prima casella libera della sua prima tribù (tutti partono con due villaggi in campo e quindi con due gettoni sulla pista); se invece costruisce una città il giocatore toglie il gettone del villaggio e ne aggiunge due per la città.

Quando la prima pista arriva a quattro gettoni quella tribù va in decadenza: tutte le strade costruite vengono tolte dal tabellone e tutti i villaggi o le città vengono coperti da un segnalino di giungla, venendo di fatto neutralizzate, pur continuando a fornire risorse in base al valore del dei dadi. Il giocatore però ha diritto a piazzare un nuovo villaggio sul tabellone (e relativo gettone sulla seconda pista) per iniziare a sviluppare la seconda tribù. Al quarto gettone anch’essa andrà in decadenza (stesso sistema) ed inizierà il cammino della terza tribù

Vince la partita il giocatore che per primo riuscirà a posare il terzo (ed ultimo) gettone sulla pista della terza tribù.

Commentaire

Da quanto anticipato sopra si capisce che CATAN HISTORIES: RISE OF THE INKAS non è una copia conforme di altri volumi della serie di Coloni di Catan a cui è stato aggiunto qualche dettaglio per diversificare il gioco, ma aggiunge effettivamente una profonda modifica strategica e costringe i giocatori ad utilizzare tattiche diverse.

Come sempre per costruire una strada servono “legna” ed “argilla”; per un nuovo villaggio legna, argilla, patate e lama; per una città 2 patate e 3 roccia; per una carta “sviluppo” patate, lama e roccia. Le carte sviluppo sono divise in due mazzetti ad indicare la prima e la seconda “era”, con le carte della prima disponibili da subito mentre quelle della seconda verranno aggiunte solo quando tutti giocatori avranno completato il tracciato della loro prima tribù.

Il primo mazzetto (10 carte) è costituito da 7 carte “arte della guerra” (per spostare i banditi su un’altra tessera e rubare una carta ad uno degli avversari, come al solito) e da 3 carte “progresso” (costruire 2 strade, avere il monopolio di una risorsa e prendere 2 risorse o 2 merci, a scelta). Da notare che ogni carta “arte della guerra” giocata fa innalzare di uno la soglia dei banditi: così, per fare un esempio, se un giocatore ha 3 carte “guerra” verrà colpito dai banditi solo se ha in mano più di 10 carte. Il secondo mazzetto è esattamente uguale al primo. 

Abbiamo già visto che quando un giocatore posa il suo quarto gettone su una tribù questa va in decadenza e perde tutte le strade mentre le costruzioni sono ricoperte da un segnalino “giungla” e non possono quindi essere migliorate, ma continuano a funzionare regolarmente per assegnare le risorse in base al tiro dei dadi. Se una tribù va in decadenza un’altra appare immediatamente ed il giocatore deve mettere “gratuitamente” sulla mappa un nuovo villaggio del suo colore in un “vertice” di esagono che abbia un sentiero e che non sia adiacente ad un’altra costruzione. Questa volta però non si aggiunge nessuna strada e non si prendono risorse gratis.

Durante le fasi successive della partita è possibile raggiungere con una strada un villaggio coperto dalla giungla e poi costruire un nuovo villaggio al suo posto: si può fare sostituendo una qualsiasi costruzione, anche quelle di altri giocatori (a cui viene reso il pezzo, di fatto riducendo la sua capacità di prendere nuove risorse).

Esiste ancora la tessera speciale “strada commerciale più lunga” al raggiungimento di tre strade consecutive, ma essa non dà alcun punto vittoria (contrariamente al gioco standard): il vantaggio di possedere questa tessera è che una volta per turno il giocatore può scambiare 2 carte risorsa o merci con un’altra a scelta. Se un giocatore manda in declino la sua tribù ovviamente perde anche questa tessera

Chi per primo gioca due carte “Guerra” prende invece l’altra tessera speciale (Esercito più grande): anch’essa non dà punti vittoria ma il giocatore che la possiede può spostare i briganti dalla tessera in cui si trovano alla giungla ed incassare una risorsa relativa alla tessera appena liberata. Ovviamente entrambe le tessere cambiano padrone se qualcuno, nel corso della partita, ottiene più carte.

Questa versione di Catan dà dunque molta più importanza al ”commercio” (con l’aggiunta delle tre merci e la tessera strada commerciale) inoltre diventa più complicato costruire nuovi insediamenti dopo ogni declino perché gli spazi liberi sono sempre meno e quasi sempre bisogna fare in fretta a mettere giù due strade per impossessarsi di un insediamento avversario coperto dalla giungla, riducendo così le sue “entrate” a proprio vantaggio.

Critique sur balenaludens.it

Oh no, ancora un Catan! Chi di voi lo ha pensato alzi la mano e … si penta, perché questo nuovo volume della saga, Catan: L’ascesa degli Inca, edito da Kosmos e in Italia da Giochi Uniti, ha un numero di varianti e nuove regole tale da giustificarne pienamente l’acquisto. I due Teuber (padre e figlio) sono infatti riusciti a costruire una meccanica più complessa del solito su una base più che rodata ed il grado di difficoltà del gioco si è elevato (così come l’età minima dei giocatori, stimata a 12 anni o più). Anche la durata è leggermente cresciuta (90-100 minuti circa), specialmente nelle prime partite, quando ci si deve adattare alle nuove regole.

Vedremo naturalmente in dettaglio tutte le “novità”, ma per chi non sa resistere alla curiosità anticiperemo che ora i giocatori si trovano con un territorio più ampio del solito, il quale comprende una giungla (dove si potranno raccogliere coca e piume colorate) ed un tratto di Oceano nel quale pescare. Ogni giocatore rappresenta il capo di TRE tribù Inca che si succederanno sul territorio in ordine di tempo: la prima si svilupperà come al solito ma ad un certo punto comincerà la decadenza ed i suoi insediamenti verranno coperti dalle piante della giungla, mentre le strade costruite diventeranno inservibili: arriva così il momento di sviluppare la seconda tribù ed infine la terza. Vi siete incuriositi? Bene, allora possiamo andare avanti con la recensione.

A suivre sur balenaludens.it

Critiques sur magazines:

Magazine Numéro Année Titre Page Auteur Genre
Spielbox 2018/6 2018 As if in a Flash 20 Ruschitzka Edwin Recensione dettagliata
WIN The Game Journal 520-521 2018 Played for you 14 Recensione breve
Balena Ludens 2019-12 2019 Nascita, ascesa e decadenza delle civiltà pre-colombiane 30 Cremona Pietro (A lire) Recensione dettagliata

Commentaires des lecteurs


Si precisa che tutti i nomi di Ditte o Prodotti che vengono esposti in questo sito sono di proprietà delle rispettive aziende ed il fatto che vengano qui citati non intende infrangere alcun diritto dei detentori né violare alcun copyright.
Chiunque ritenesse di vantare dei diritti di immagine o di copyright e volesse farli valere è pregato di contattarci perché si possa provvedere alla rimozione dei documenti indicati.