Raiders of the North Sea (2015)
My evaluation:
Designer: Phillips Shem
Artist: Dimitrievski Mihajlo
Edited by: Schwerkraft-Verlag
Garphill Games
Series North Sea Trilogy
Number of players: 2 - 4
Plying time: 60 minutes
Users: Da 12 anni
Ambient: Raids vichinghi in Gran Bretagna
Categorie: Conquest
Mechanics: Workers placement
Majorities
Motor: Cards
Expansions: Raiders of the North Sea: Hal of Heroes
Raiders of the North Sea: Fields of Fame
Alternate names: Pillards de la Mer du Nord
Components: See the components
Graphics: 7
Rules: 7
Pleasure: 7
Luck: 3
Complexity: 4
BGG rating:
Voto: 7.74
Votes: 23.875
Ranking: #102
Rating on Magazine
Ilsa: N.A.
Plato: B
Spielbox: B
Win Magazine: N.A.

Description

RAIDERS OF THE NORTH SEA è il secondo gioco di una trilogia ideata dal Neozelandese Philips Shem e basata sulle incursioni degli antichi Vichinghi: il primo volume (Shipwrights of the North Sea) è praticamente un gioco di carte e di collezione di risorse con le quali ingaggiare marinai e guerrieri sempre più forti e costruire navi più potenti. Il terzo volume (Explorers of the North Sea) vede invece i Vichinghi, già attrezzati con le "lunghe navi", partire alla ricerca di nuove terre da saccheggiare. 

RAIDERS OF THE NORTH SEA vede invece i Vichinghi già di fronte alle coste del Sud dell’Inghilterra, pronti ad attaccare per ricavarne grande bottino. Il tabellone mostra l'area di partenza dei raids con alcune caselle sulle quali i giocatori poseranno inizialmente una pedina "Vichingo" di colore nero (a rappresentare il "conte" capo del clan) per ottenere delle monete o delle risorse da utilizzare in seguito per eseguire i raids, carte extra, attrezzature belliche, ecc.

La novità di questo "piazzamento lavoratori" è che, dopo aver posato il proprio vichingo ed avere eseguito l'azione corrispondente, ... se ne deve prendere un altro già in loco eseguendo anche la sua azione. Con il procedere del gioco saranno disponibili anche vichinghi "grigi" e "bianchi" che permetteranno di eseguire azioni potenziate.

Una volta raccolte scorte ed armi su possono ingaggiare guerrieri e personaggi vari che aiuteranno i giocatori a compiere le loro scorrerie: basterà infatti attraversare lo stretto della Manica per trovarsi nelle coste dell'Inghilterra meridionale e scegliere il proprio "bersaglio": approdi o porti, avamposti militari, monasteri o fortezze.

Ognuna di queste località necessita di un certo numero di risorse e di forza militare per essere conquistata e per assegnare quindi il suo bottino (rappresentato da cubetti colorati distribuiti casualmente al set-up) oltre ad un vichingo di colore superiore (grigi e bianchi) e, in molti casi, di "valchirie".

Una volta che una di queste 23 località è stata depredata da un'orda vichinga nessun altro potrà più attaccarla perché nessun bottino viene ripristinato (i Vichinghi avevano in effetti tendenza a radere tutto al suolo, almeno nei primi decenni), quindi con il procedere del gioco si riducono le località da attaccare.

La partita finisce quando sono state depredate 5 delle sei fortezze inglesi, oppure se non ci sono più valchirie in campo, oppure se si esaurisce un'apposita pila di 16 tessere "Offering" (obiettivi che assegnano da 2 a 6 PV in cambio di un certo numero di risorse e/o monete). Chi ha più punti vince.     

Comment

Il meccanismo della doppia azione (poso un vichingo in una località e ne prendo uno da un'altra) caratterizza RAIDERS OF THE NORTH SEA rispetto ad altri giochi che sfruttano il piazzamento lavoratori.

Durante la fase intermedia del gioco saranno disponibili vichinghi di diversi colori (neri, grigi e bianchi) e quindi diventa importante cercare di "posare" quelli di valore più basso e prendere quelli più forti in modo da lasciare meno scelte agli avversari.

I "porti" (o approdi) possono essere infatti attaccati usando un vichingo nero o grigio, ma gli "avamposti" necessitano dei grigi, e se per i "monasteri" si possono usare bianchi o grigi, per le fortezze occorrono esclusivamente i bianchi.

Raramente i giocatori che posano un bianco poi riusciranno a riprenderne subito un altro (a meno che gli avversari non si siano addormentati) per cui si alterneranno turni di "ricarica" (prendendo risorse o monete con i neri) a quelli di aggressione (bianchi o grigi).

 Da qui la necessità di pensare fin dall'inizio ad una strategia di massima perché il rischio è di arrivare troppo tardi ad avere i guerrieri necessari e le risorse richieste e quindi di trovare le città ... già saccheggiate da un altro clan.

I Punti Vittoria (PV) si ottengono in vari modi:

  • catturando delle Valchirie (ed avanzando un apposito segnalino sulla relativa pista che può assegnare da 1 a 15 PV);
  • acquistando armi (ed avanzando su un'altra pista che può dare 2-6 PV);
  • acquistando tessere "Offering" (ognuna di esse ha un valore variabile da 2 a 6 PV);
  • ingaggiando guerrieri e personaggi vari (da 0 a 5 PV ciascuno);
  • raccogliendo bottino (ogni cubetto di oro o metallo vale 1 PV, il bestiame vale invece 0,5 PV). 

Le tessere "Offering" sono disponibili solo sul Continente (nella Long House) ed il loro valore dipende dalle risorse necessarie per l'acquisto: 4 monete, per esempio, permettono di ottenere 2 PV; 2 bestiame ed 1 metallo fanno avere 4 PV; 1 moneta, 2 bestiame e 1 metallo danno 5 PV; ecc.

I giocatori partono con 1 nave e 3 carte personaggio, ma durante la partita possono acquisire altre carte (fino ad un massimo di 8 in mano) che potranno poi giocare sul tavolo pagando il numero di monete necessario per l'ingaggio (da 1 a 4). 

I personaggi così acquisiti danno forza militare (necessaria soprattutto per assediare e depredare avamposti, monasteri e fortezze) oppure bonus più specifici (punti forza extra attaccando certe località, costi ridotti per i raids, PV supplementari, ecc.).

Ma attenzione: ogni valchiria catturata costringe il giocatore ad eliminare un personaggio e per attaccare le località inglesi serve un minimo di personaggi: 2-3 per i porti, 3 per gli avamposti, 3-4 per i monasteri e 4-5 per le fortezze.

Da notare infine che le monete del gioco sono ... di metallo stampato.

Reviews on magazines:

Magazine Number Year Title Page Writer Type
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