Liberty: The American Revolution 1775-83 (2003)
My evaluation:
Designer: Dalgliesh Tom
Kwasny Mark
Artist: George Adrian
Dalgliesh Tom
Edited by: Columbia Games
Series Block Games
Number of players: 2
Plying time: 180 minutes
Users: Wargamers
Ambient: Stati Uniti : Guerra d'Indipendenza (1775-1781)
Categorie: Wargame
Mechanics: Wargames with Cards for the orders
Conflict scale: Strategic
Armies:

Historical period: American Revolution
Motor: Combats using dice
Components: See the components
Graphics: 8
Rules: 7
Pleasure: 7
Luck: 4
Complexity: 3
BGG rating:
Voto: 7.17
Votes: 505
Ranking: #4088

Description

La guerra di indipendenza (o rivoluzione) americana scoppiò il 19 Aprile 1775 fra le 13 colonie nordamericane e la madrepatria (Gran Bretagna) dopo una lunga fase di “frizioni” causata dall’aumento delle tasse imposto dall’Inghilterra a seguito della guerra dei Sette Anni (contro la Prussia) che aveva dissanguato le casse del Regno Unito.

Naturalmente le Colonie Americane già da tempo stavano pensando di rendersi indipendenti per potersi sviluppare con maggiore libertà ed approfittare delle immense ricchezze e possibilità offerte dal Nuovo Mondo, per cui presero al balzo l’occasione, approfittando del momento di relativa debolezza degli inglesi.

LIBERTY: THE AMERICAN REVOLUTIO 1775-83 è un gioco “a blocchi” per due partecipanti edito da Columbia Games nel 2003. Tratta l’intero conflitto a livello strategico e come unità utilizza dei blocchi di legno colorato (rossi per i britannici e blu per gli americani) sui quali vengono applicati degli adesivi.

Ogni “blocco” rappresenta un’unità di Fanteria Regolare, Milizia (o Tory per i lealisti americani) o Dragoni a cavallo e la sua “Potenza di Fuoco” è rappresentata da numeri variabili da 1 a 4 stampati sui quattro lati del pezzo: tutte partono con il valore iniziale indicato dallo scenario e quando subiscono delle perdite basta girare il blocco sul lato successivo per visualizzare il valore immediatamente più basso. Se invece un’unità viene rinforzata il blocco si ruota di 90 gradi dalla parte opposta a mostrare (sempre in alto) il valore più alto. Naturalmente questi blocchi sul campo stanno “in piedi” e l’avversario non può vedere di che unità si tratta né quanto sia “forte”, creando così una grande incertezza in battaglia.

Il generale Britannico ha a sua disposizione 25 unità ed ognuna di esse è contraddistinta da una “classe” (A-B-C) con un numeretto di fianco (da 1 a 3): questi due valori serviranno durante i combattimenti: le unità di classe A infatti combatteranno per prime lanciando un numero di dadi D6 pari alla forza del blocco e colpiranno con un valore del dado uguale o inferiore al numeretto della classe: così una unità A3 combatte per prima e colpisce con “1-2-3”, mentre una C1 sarà fra le ultime a combattere e colpirà solo con il valore “1” del dado.

Il generale Americano ha invece a disposizione, almeno inizialmente, soltanto 17 blocchi che potrebbero però essere affiancati in seguito da 8 unità francesi (3 flotte, 1 generale e 4 regolari). I due giocatori muovono le loro unità sulla mappa di Liberty: The American Revolution 1775-83, spostandole da una città ad un’altra lungo le strade che le collegano: la fanteria può spostarsi di una sola città alla volta, mentre la cavalleria può arrivare a due per turno. Ogni giocatore riceve 5 carte “tattiche” all’inizio di ogni “anno” di guerra, che quindi dura esattamente 5 turni, ed entrambi ne giocano una ad ogni turno per eseguire movimenti o far arrivare rinforzi dalla loro riserva.

I movimenti avvengono fra esagoni adiacenti, con un massimo di 4 unità se il lato di esagono attraversato è di terreno aperto ed un minimo di 2 se si tratta di foreste. La fanteria può muovere di un solo esagono a turno (due lungo un fiume), mentre cavalleria ed indiani si possono spostare anche di due.

Le battaglie avvengono a termine di tutti i movimenti se e quando unità dei due schieramenti si trovano nello stesso esagono: tutti blocchi vengono allora scoperti e raggruppati per classe: poi le unità “A” del difensore combattono per prime e tutti colpi a segno devono esser subito applicati (riducendo per prime le unità più forti): seguono le “A” dell’attaccante e così di seguito con le “B” e le “C”, se ci sono.

Terminato il primo round si ricomincia tutto da capo con i nuovi valori di forza e si esegue eventualmente un terzo (ed ultimo) round, se restano ancora unità di entrambi gli schieramenti. Se l’attaccante ha liberato l’esagono da tutte le unità nemiche lo conquista, altrimenti deve ritirarsi da dove era arrivato.

Una unità può sempre ritirarsi da una battaglia, ma solo nel momento in cui tocca a lei combattere: così, per fare un esempio, una unità C2 deve aspettare che abbiano combattuto le A e le B prima di decidere se restare nell’esagono o ripiegare.

Comment

In LIBERTY: THE AMERICAN REVOLUTION 1775-83 il peso iniziale della guerra è tutto sulle spalle dei Britannici che devono conquistare il maggior numero di città importanti per accumulare Punti Vittoria: la partita è infatti vinta da loro se riescono ad ottenere 30 PV (o più) alla fine di un anno. Gli americani invece vincono se riescono a ridurre gli inglesi al di sotto dei 12 PV (molto difficile per non dire quasi impossibile) oppure se impediscono agli inglesi di vincere entro l’anno 1783.

Da notare che tutte le unità eliminate in battaglia vengono fatte “prigioniere” dell’avversario e quindi, a differenza di altri giochi simili della Columbia, non possono essere reclutate di nuovo nel turno successivo, ma possono esser scambiate con unità proprie, se entrambi i giocatori trovano un accordo. Quindi l’americano, che non può permettersi di perdere unità in questo modo, sarà più propenso a ritirarsi da un esagono sotto attacco se non ha concrete possibilità di vincere la battaglia.

D’altra parte fino all’arrivo dei Francesi (se mai arriveranno) gli americani sono in inferiorità numerica e di “classe” quindi devono scegliere bene il momento del loro contrattacco ed essere quasi certi di vincere la battaglia infliggendo perdite al nemico.

Alla fine di ogni “anno” arriva l’inverno e bisogna verificare se le truppe sono tutte rifornite: ogni città può “sfamare” un numero di blocchi pari al valore stampato sul cerchietto: eventuali blocchi extra sono eliminati (ma possono ritornare in seguito come rinforzi). 

Diciamo subito che per gli Americani è molto dura riuscire a contrastare un nemico che all’inizio è concentrato, forte e decisamente di classe superiore, quindi deve contare su tre fattori:

  1. – La necessità del Britannico di presidiare le città conquistate: infatti se una città catturata viene lasciata vuota torna automaticamente sotto il controllo dell’avversario. Questo significa che il numero di unità “rosse” disponibili si riduce man mano che la partita avanza;
  2. – La possibilità per l’Americano di difendere le città più importanti (da 2-4 PV) con una forza mobile, guidata da Washington, che può intervenire rapidamente a rinforzare un attacco: queste città infatti sono tutte molto vicine fra loro;
  3. – Infine una forte probabilità di ricevere prima o poi importanti aiuti dalla Francia: al termine di ogni “anno” il giocatore Americano lancia infatti due dadi D6 e se ottiene un “8” o più gli otto blocchi francesi diventano normali rinforzi per i rivoluzionari.

Una partita raramente dura più di due ore, anche perché dopo il quarto anno di guerra si capisce molto chiaramente se la situazione sul campo di uno dei due contendenti gli dà ancora qualche speranza oppure se è meglio… sedersi ad un tavolo e firmare la pace. Il gioco è pieno di “sorprese”, non solo perché non si possono vedere le unità schierate in campo se non durante un combattimento, ma anche per le situazioni che si creano nel corso della partita, soprattutto quando, con l’arrivo dei francesi e delle loro flotte, anche i rivoluzionari possono minacciare degli sbarchi alle spalle del nemico.

In definitiva, se non avete mai provato un wargame a blocchi questo potrebbe essere un buon inizio.

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Il primo scontro fra regolari britannici e milizie rivoluzionarie avvenne proprio il 19 aprile 1775 a Lexington, una cittadina a circa 25 km da Boston: i miliziani, avvertiti dal patriota Paul Rivere (che si era precipitato da loro appena aveva visto partire le truppe inglesi), riuscirono a ritirarsi con ordine e poche perdite dopo le prime scaramucce ma poi, riorganizzatisi rapidamente, assalirono di sorpresa le colonne inglesi nel loro viaggio di ritorno, causando loro molte perdite.

La guerra era cominciata e si protrasse per sei anni, fino al vittorioso assedio alla città di Yorktown (18 Settembre-19 Ottobre 1781) effettuato dalle truppe americane con l’importante aiuto dei Francesi, intervenuti in loro favore. Seguì il trattato di Parigi (3 Settembre 1783) che di fatto sancì la nascita degli Stati Uniti di America.

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