Designer: |
Rosenberg Uwe ![]() |
Artist: |
Lohausen Dennis ![]() |
Edited by: |
Feuerland Spiele ![]() Cranio Creations ![]() |
Number of players: | 1 - 4 |
Plying time: | 150 minutes |
Users: | Da 12 anni |
Ambient: | Vita e feste dei Vichinghi |
Categorie: |
Conquest
Development-Increase |
Mechanics: |
Workers placement
Combinations-Line up |
Motor: |
Use of different resources, pawns, special pieces
Cards |
Alternate names: |
Festa per Odino (La)
Ein Fest fur Odin A' la gloire d'Odin |
Components: | See the components |
Graphics: | 8 |
Rules: | 8 |
Pleasure: | 8 |
Luck: | 2 |
Complexity: | 4 |
BGG rating: | |
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Voto: | 8.17 |
Votes: | 30.868 |
Ranking: | #25 |
Rating on Magazine | |
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Ilsa: | N.A. |
Plato: | A |
Spielbox: | A |
Win Magazine: | B |
FEAST FOR ODIN (Festa per Odino) è un eccellente cocktail di varie meccaniche: piazzamento lavoratori, combinazioni di carte e gestione risorse. Niente di veramente innovativo, dunque, ma il risultato è un gioco che "prende" fin da subito.
Il tabellone contiene 61 caselle "azioni", divise orizzontalmente in 9 categorie (costruzioni, mercati, commercio, lavorazioni, navigazione, ecc.) sulle quali i giocatori poseranno a rotazione i loro "vichinghi" per eseguire quanto in esse contenuto.
Da notare che le categorie sono divise anche verticalmente in quattro colonne: per eseguire un'azione della prima colonna basta 1 "lavoratore", 2 sulla seconda, 3 sulla terza e 4 sulla quarta e, ovviamente, più lavoratori si usano e maggiori sono i benefici.
I giocatori hanno anche una plancia personale dove, con un sistema simile a PATCHWORK (dello stesso autore) poseranno pian piano le tessere "oggetto" ottenute grazie alle azioni sul tabellone per guadagnare soldi e risorse gratuite ad ogni turno e punti vittoria (PV) a fine partita.
Come in tanti altri giochi di Rosenberg chi non riempie il proprio tabellone subirà delle penalità (1 PV in meno per ogni casella non coperta, sapendo che ad inizio partita ci sono 140 caselle quadrate da riempire, 81 delle quali hanno -1 PV).
Durante la partita sarà possibile acquisire plance extra (a seguito delle azioni di migrazione) con ulteriori caselle bonus e penalità: se riempite esse daranno però molti PV supplementari.
Si possono poi acquistare anche degli edifici, ognuno dei quali ha un suo valore in PV e concede dei bonus specifici, e delle navi, da usare per le incursioni, le migrazioni ed il commercio (ed i PV ad essi collegati, naturalmente).
A differenza di altri giochi di questo autore non ci sono animaletti di legno, ma non mancano comunque pecore e mucche da allevare e da far riprodurre per ottenere altri PV supplementari. A fine turno però non poteva mancare la solita "tassa Rosenberg in cibo", tipica del suo stile: questa volta però si tratta di banchettare in onore di Odino e quindi se non si è in grado di offrire il cibo richiesto le penalità possono essere salate.
Un titolo per giocatori abituali ed esperti, vivamente consigliato.
FEAST FOR ODIN è veramente coinvolgente anche se il primo approccio, con la montagna di materiali fornita, è davvero impressionante e potrebbe intimidire.
Ovviamente occorrono almeno 3-4 partite prima di poter conoscere veramente tutte le alternative e sviluppare quindi un proprio gioco, però anche arrivando ... ultimi nei primi approcci ci si diverte a provare tattiche varie per imparare come muoversi ed alla fine resta la voglia di riprovarci al più presto per migliorare le proprie prestazioni.
Non è facile decidere come "partire": inizialmente è bene procurarsi un po’ di risorse per poter poi acquistare navi ed edifici o per utilizzarle con le azioni "lavoro" e trasformarle in prodotti finiti.
Successivamente bisognerà sfruttare le possibilità lasciate libere dagli altri giocatori per arrivare al proprio obiettivo, ma è difficile suggerire una strategia ottimale, viste le varianti a disposizione, segno che il gioco non è ripetitivo e sa rinnovarsi ad ogni partita.
Due mazzi di carte forniscono inoltre armi per la caccia e "occupazioni" varie che, in pratica, garantiscono dei bonus ai giocatori in base a specifiche azioni: esse quindi un po' guidano i partecipanti a seguire il percorso più diretto per ottimizzare la combinazione carta/azione.
Le tessere in dotazione appartengono a quattro categorie: la prima, di colore arancione è quella del "prodotti agricoli" (piselli, fagioli, grano, cavoli, frutta e canapa); la seconda, rossa, è quella dei "prodotti animali" (pesce, latte, idromele, carne salata, carne di balena, pecore e mucche): la terza, verde, rappresenta i "prodotti artigianali" (olio, cuoio. lana. pelle, mantelli e vestiti) mentre l'ultima, blu, indica i "beni di lusso" (sempre in ottica vichinga, quindi pietre runiche, argenteria, scrigno, spezie, gioielli, ecc.).
Le tessere hanno una "dimensione" che va da 2 a 12 "quadretti" (l'unità di misura è quella delle caselle sulle plance dei giocatori). Le tessere possono essere "migliorate" con le apposite azioni del "commercio" in modo da passare dall'arancione al rosso, poi dal rosso al verde ed infine dal verde al blu.
Quindi, per esempio, una tessera "piselli" (arancione da 2 caselle) può diventare idromele (rosso), poi olio (verde) ed infine pietra runica (blu): e così via per tutte le altre. Solo le tessere verdi e blu possono essere posate sulle plance, sapendo però che due tessere verdi non si possono mai mettere adiacenti, mentre le blu sono a posa libera.
In questo modo i giocatori si procurano le risorse con cui commerciano per ottenere delle tessere sempre più importanti che poi posano sulla loro plancia (e/o sui territori extra acquisiti) in modo da avere sempre più denaro e qualche bonus extra nei turni successivi. Il tutto è concatenato secondo una logica realistica e semplice da comprendere.
Con un minimo di attenzione sarà poi possibile avere sempre il cibo necessario per il banchetto di fine turno (non c'è lo stress da cibo tipico di Agricola) sapendo che chi non porta abbastanza cibo può supplire con le monete d'argento.
La velocità delle azioni aumenta col passare dei turni: si parte infatti con solo 5 vichinghi (6 nel gioco base) e quindi solo con un massimo di 5 azioni (nella colonna 1) e ad ogni turno si aggiunge un vichingo alla propria dotazione, fino a terminare con 12, e quindi con la possibilità di preparare bene le proprie mosse nei primi 3-4 turni per poi chiudere in bellezza "coprendo" plancia e territori extra con risorse e/o tessere.
Al momento la mia preferenza va alle azioni di saccheggio (da preparare armando navi da guerra e fornendole di adeguate risorse di metallo) e di commercio (per trasformare con le migliorie gli oggetti guadagnati fino a portarli al colore blu), ma sono certo che ci siano strategie altrettanto valide seguendo strade alternative.
La Festa di Odino è un vero compendio di tutta l’attività creativa di Uwe Rosenberg. Questo nuovo “tomo” include meccaniche di gioco già da lui utilizzate in altri titoli, riuscendo però ad amalgamarle in maniera ottimale per sfornare un “prodotto” molto interessante e divertente. I lettori che già conoscono Agricola, Caverna, Le Havre, Patchwork, ecc. troveranno dunque qualcosa di familiare, ma anticipiamo subito che il risultato finale è qualcosa di diverso dalla somma dei fattori.
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