FARFALIA è un gioco di “prese” che utilizza un mazzo di carte con quattro ”semi”: conchiglie (arancioni), foglie (verdi), fragole (rosse) e pesci (blu) ognuno dei quali va da un valore minimo di “1” a un massimo di “13”. Le carte “8”, “10” e “12” mostrano, oltre al colore del seme di appartenenza, un “farfalla” (da cui il nome del gioco.) che, come vedremo più avanti, serve per delle combinazioni speciali.

La cosa più interessante è che si gioca a squadre di due giocatori: in 5 è il mazziere a decidere la formazione delle diverse squadre, mentre lui giocherà da solo (ma sceglierà la briscola oppure, se preferisce, chiederà di giocare senza briscola, basandosi solo sul valore delle carte); in tre il mazziere giocherà invece col “morto” (di cui utilizzerà le carte).

All’inizio di ogni manche il mazziere scopre 5 carte a caso da un mazzo speciale (che ha 5 carte di ogni colore e 5 farfalle): scopo della manche è quello di riuscire a mettere da parte (facendo delle prese) da 1 a 5 di quelle stesse carte (vedere commento per i punti), sapendo che per ogni presa si può accantonare una sola delle carte raccolte (a scelta da chi ha fatto la presa). 

Il giocatore a destra del mazziere “esce” per primo e tutti gli altri sono obbligati a seguire il “seme” di uscita, con carte di quel colore: se non ne hanno possono scartarne una qualsiasi o giocare una briscola. La mano è vinta da chi ha posato la carta di maggior valore nel seme di uscita, oppure la briscola più alta se ci sono stati più “tagli”.

Quando sono state giocate tutte le carte si verificano i Punti Vittoria (PV) guadagnati e si procede con la manche successiva, cambiando mazziere in senso orario, riorganizzando le squadre e/o il “morto”, ecc. Le partite durano un numero di manches uguale a quello dei partecipanti, salvo in 2-3 che durano il doppio. Chi ottiene il totale più alto vince.

FARFALIA viene solitamente sottovalutato, considerandolo un semplice gioco di prese come la “briscola”: invece dopo la prima partita, tutti cambiano idea e la valutazione sale di molto. La differenza rispetto ad altri giochi con una meccanica simile sta infatti nell’obbligo di soddisfare la richiesta iniziale della cinque carte “obiettivo” scoperte. Sembra un compito semplice, ma in realtà per riuscirci bisogna fare almeno 5 prese (su 10 in cinque e su 13 in 4-3-2) e riuscire ad avere ogni volta la carta giusta, cosa niente affatto scontata.

Se poi una o più delle carte “obiettivo” mostrano una farfalla le cose cambiano ancora perché è necessario fare prese che contengano una carta di valore 8-10-12 (cioè le 12 carte del mazzo che mostrano, oltre al colore del seme, il disegno di una farfalla). Per questo il mazziere deve pensare bene a quale seme usare come briscola (oppure se preferisce giocare “senza” briscola) cercando di capire quali e quante prese è certo di fare e cosa dovrà inventarsi per catturare le carte di un colore in cui è debole.

Un’altra differenza con il gioco della briscola (o della Marafona per i romagnoli) è che i partners non possono parlare fra loro né consigliarsi non solo riguardo alla successiva “uscita”, ma anche su quale carta scoprire dopo aver fatto una presa: questo impedisce che riescano a coordinarsi i n modo essere certi di raggiungere l’obiettivo senza sprecare carte.

Il punteggio infine: chi colleziona tutti e 5 gli obiettivi guadagna 15 PV (per entrambi i giocatori, se sono in squadra), mentre si ottengono 10-6-3-1 PV se si realizzano solo 4-3-2-1 obiettivi.