Campaign Manager 2008 (2009)
My evaluation:
Designer: Leonhard Christian
Matthews Jason
Artist: Cappel Joshua
Edited by: Z-Man Games
Number of players: 2
Plying time: 45 minutes
Users: Da 14 anni
Ambient: Le elezioni Presidenziali Americane del 2008 (Nixon e Mac Cain)
Categorie: cards
Mechanics: Majorities
Combinations-Line up
Motor: Cards
Components: See the components
Graphics: 7
Rules: 7
Pleasure: 7
Luck: 2
Complexity: 3
BGG rating:
Voto: 6.64
Votes: 2.709
Ranking: #2198
Rating on Magazine
Ilsa: N.A.
Plato: N.A.
Spielbox: N.A.
Win Magazine: N.A.

Description

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono sempre state piuttosto complicate da comprendere per noi europei e spesso non capiamo perché necessitano di investimenti da bilioni di dollari: CAMPAIGN MANAGER 2008 è un gioco di difficoltà medio-bassa per due pretendenti alla Casa Bianca che può aiutarci a capire un po’ meglio questo tipo di competizione.

Non esiste un tabellone vero e proprio, ma si utilizzano in successione 20 schede con il nome dei più importanti Stati americani, cioè quelli che assegnano il maggior numero di Grandi Elettori i quali, a loro volta, nella realtà determinano l’elezione a Presidente di uno dei due candidati.

Ogni scheda ha quattro indicazioni: la più importante, ai fini dell’esito del voto, è la divisione in due gruppi “demografici” che determina a sua volta quale dei due tracciati “voto” verrà utilizzato; la seconda e terza indicazione sono proprio i due tracciati “voto”, costituiti da 3-4 caselle circolari che possono essere colorate di blu (democratici), di rosso (repubblicani) o di bianco (indecisi) e sulle quali verranno posati i dischetti dei due contendenti; la quarta ed ultima indicazione riguarda l’indirizzo espresso man mano dai votanti, orientato verso la Economia o verso la Difesa.

All’inizio della partita vengono messe quattro schede al centro del tavolo ed ognuna di esse, in base ai dati “storici”, ha già un certo numero di caselle colorate di rosso e blu (a rappresentare le indicazioni generali di voto di quello stato nei sondaggi). I giocatori ricevono un mazzo di carte “personalizzato”, dal dorso rosso o blu, e una dozzina di dischetti dello stesso colore.

Le carte sono il vero motore del gioco e contengono tutte le indicazioni necessarie: oltre agli “slogan” dei candidati, alla foto dello sfidante ed una breve nota storica, quello che interessa noi giocatori è “l’effetto” che ognuna di esse ha sul gioco, che può variare in tanti modi (leggete il commento più sotto) ma come effetto finale dà la possibilità di “colorare” con un gettone del proprio colore una delle caselle delle quattro schede in tavola, modificando anche, in molti casi, la tendenza dello Stato (difesa o economia) ed il gruppo demografico.

Ed è proprio in base al valore demografico che si determina quale dei due tracciati “voto” sarà utilizzato per l’assegnazione dei grandi elettori di quello stato: il primo giocatore a riempire il tracciato corrispondente alla tendenza demografica in quel momento si aggiudica lo stato e deve posare un’apposita tesserina “voto” (del colore e della dimensione corrispondente) su una speciale plancia. Vince la partita, e diventa Presidente degli Stati Uniti, il primo giocatore a superare con le sue tessere voto la linea dei 270 Grandi Elettori. 

Comment

CAMPAIGN MANAGER 2008 non ci permetterà certamente di scoprire tutte le pieghe delle Elezioni Presidenziali americane, fatte anche di grandi investimenti da parte delle multinazionali per difendere i loro interessi economici in base all’orientamento del candidato da sostenere, ma serve comunque ad avere un’idea di massima di come in realtà queste elezioni servano anche a determinare i deputati e senatori dell’apparato politico di quel Paese.

Essenzialmente abbiamo davanti a noi un gioco di carte, e prima di ogni partita i due sfidanti dovranno “comporre” il loro mazzo scegliendone 15 (su un totale di 45) con un sistema di draft: ognuno pesca tre carte, ne tiene una e scarta le altre due. È anche possibile decidere di utilizzare i due mazzetti pre-confezionati (e testati a lungo perché siano equilibrati al meglio) come indicato dal Regolamento.

In ogni caso i giocatori partiranno con 3 carte in mano, pescate a caso dal loro mazzetto, ed al loro turno potranno:

  1. – Pescare una carta dal mazzo (fino ad averne al massimo cinque in mano);

oppure

  1. - Giocare una carta, applicandone gli effetti.

Questi “effetti” possono essere essenzialmente divisi in quattro categorie:

  1. – Quelli che permettono di posare un gettone del proprio colore su una casella con il colore dell’avversario oppure di eliminare un gettone avversario da una casella del proprio colore: se tutte le caselle colorate sono piene, e solo in quel caso, è possibile posare i propri gettoni su quelle bianche;
  2. – Quelli che fanno spostare l’orientamento demografico verso uno dei due lati della scheda, determinando così con quale tracciato si vince la competizione in quello stato;
  3. – Quelli che fanno variare l’indice della volontà degli elettori (difesa o economia);
  4. – Quelli che permettono di “coprire” una o più caselle bianche con i propri gettoni; 

Non appena un giocatore riesce a riempire un tracciato (e naturalmente se l’indice demografico punta proprio su quel tracciato) vince le elezioni in quello Stato e può posare sulla plancia dei voti la tessera corrispondente: non tutti gli stati hanno lo stesso “peso politico” e dunque le tessere voto sono di lunghezza molto variabile, dal minimo di 3 Grandi Elettori del Montana al massimo dei 27 della Florida, passando dai 7 dell’Oregon ai 15 della North Carolina, ai 20 dell’Ohio, ecc.

Il gioco è abbastanza veloce (una quarantina di minuti al massimo) e pieno di colpi di scena: basta poi sostituire il nome Trump a McCain e di Biden a Obama per renderlo ancor oggi attuale. Alla fine della partita potrete dunque dire di saperne un po’ di più sul complesso sistema di voto degli Americani. 

Reviews on magazines:

Magazine Number Year Title Page Writer Type
ILSA Magazine 09 2010 In breve 50 Di Marco Mauro Recensione breve

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