King of Tokyo (2011)
Giudizio complessivo:
Autore: Garfield Richard
Artista: Raynal Benjamin
Editore: Iello
Numero giocatori: 2 - 6
Durata media: 45 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: Mostri all'attacco di Tokio
Categoria: Azzardo-Bluff-Scommesse
Meccanica: Rischiare con dadi-carte-ecc.
Motore: Dadi
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 6
Regolamento: 6
Gradimento: 6
Fortuna: 6
Difficoltà: 1
Valutazione BGG
Voto: 7.14
Votanti: 69.314
Classifica: #410
Valutazione riviste
Ilsa: C
Plato: C
Spielbox: C
Win Magazine: N.D.

Descrizione

Guardando la scatola di KING OF TOKYO con le sue illustrazioni da cartoni animati “giapponesi” si pensa subito ad un gioco per ragazzini, ed in effetti è proprio così: i giocatori più esperti naturalmente lo hanno provato tutti (l’autore, Richard Garfield, non è certo l’ultimo arrivato ed ha una solida reputazione) ma la grande dipendenza dalla fortuna li invita a passare ad altro dopo qualche partita.

Ogni giocatore sceglie un “Mostro” e lo inserisce nella sua basetta: poi prende la plancia con lo stesso nome e la prepara mettendo la ruota dei “Punti Vita” al valore 10 e quella dei “Punti Vittoria” (PV) a zero. Si mescola il mazzo delle carte scoprendo le prime tre di fianco al tabellone, insieme ai dadi speciali ed ai cubettti “energia”. Tutti lanciano i sei dadi neri e chi fa più simboli di attacco (l’impronta di una zampa) sarà il Primo Giocatore.

La procedura da eseguire al proprio turno è sempre la stessa:

  1. – lanciare i dadi fino a tre volte, mettendo da parte ogni volta quelli che ci interessano, per guadagnare 1-2-3 PV, cubetti “Energia”, guarire ferite (cuore) o attaccare (zampa).
  2. – eseguire le azioni generate con i dadi: si guadagnano PV se ci sono tre o più dadi con lo stesso numero (per esempio tre dadi “2” fanno aumentare la rotella dei PV di 2 passi); si guadagna un cubetto “Energia” per ogni simbolo “fulmine” sui dadi; si cura il proprio mostro di un Punti Vita per ogni “cuore” che appare sui dadi; infine si attacca chi non si trova nel proprio territorio (da fuori si attacca chi è dentro Tokyo e quest’ultimo attacca tutti quelli fuori).
  3. – acquistare carte (facoltativo) pagandole con i cubetti Energia accumulati. Ci sono due tipi di carte: le prime si possono giocare davanti a sé, hanno un valore permanente e possono essere usate come indicato nelle istruzioni; le altre devono essere utilizzate immediatamente.
  4. – fine turno: spesso le carte possono essere usate in questa fase, altrimenti il giocatore passa i dadi al vicino di sinistra e si ripete tutta la procedura

Ad inizio partita il primo giocatore ad ottenere una “zampa” dai dadi diventa il Re di Tokyo… provvisorio e trasferisce il suo mostro dentro la città: da quel momento potrà essere attaccato dagli altri mostri rimasti “fuori”, ma ogni suo attacco colpirà TUTTI i mostri esterni. Stare a Tokyo presenta dei vantaggi (in PV) e degli svantaggi (troppi attacchi). La partita finisce quando un giocatore raggiunge sulla sua plancia il valore di 20 PV.

Commento

Le partite di KING OF TOKYO sono veloci e … spietate: all’inizio è sempre buona norma cercare di incamerare il maggior numero possibile di cubetti “Energia” per acquistare le carte più interessanti, le quali spesso danno un buon aiuto ai giocatori, soprattutto se giocate “in combinazione” fra loro. Si va infatti dalla cura dei Punti Vita (spendendo cubetti energia) al guadagno di PV, dalle ferite alla distruzione di “x” PV agli avversari, ecc.

Entrare a Tokyo fa guadagnare immediatamente 1 PV e successivamente 2 PV per ogni turno cominciato all’interno della città, ma espone il mostro ad una fila di attacchi da parte dei giocatori che si trovano all’esterno, quindi è bene andarci “volontariamente” solo quando i Punti Vita sono al massimo, preparandosi ad avere grosse perdite nei 2-3 turni successivi, poi bisogna scappare fuori per non farsi uccidere. La decisione del “quando” entrare volontariamente a Tokyo è molto importante nella tattica del gioco.

Sfortunatamente si può essere costretti ad entrare in città anche contro la nostra volontà, sia ottenendo una o più “zampe” con i dadi quando Tokyo è ancora vuota, sia perché il mostro che la occupa, dopo un attacco, può decidere di fare cambio di posto con l’attaccante. In effetti conviene entrare ed uscire da Tokyo ogni due turni al massimo, giusto per guadagnare ogni volta 3 PV (1 per entrare e 2 per essere in città al turno successivo), magari scegliendo il momento in cui un paio degli altri mostri sono già abbastanza danneggiati da cercare prima di tutto di curarsi, trascurando un po’ gli attacchi.   

Quando si gioca in 5-6 si devono usare le regole avanzate, con le quali viene aperta una seconda casella (“Tokyo Bay”) e quindi possono esserci due mostri in città che attaccano e si difendono contro quelli esterni.

Un gioco per chi ama sfidare la sorte (pur con una certa strategia in mente) e che non si… offende se viene selvaggiamente bastonato dagli avversari: insomma per “veri amici”.

Trovi una descrizione più approfondita su balenaludens.it

King of Tokyo nasce dalla vulcanica mente di Richard Garfield, il creatore di Magic The Gathering e di altri giochi come KeyforgeBunny Kingdom e Netrunner. Da 2 a 6 giocatori si caleranno nei panni di improbabili mostri che si sfideranno per diventare il re di Tokyo. Il titolo riprende la meccanica dello Yahtzee per creare un gioco scanzonato ma ad altissima interazione. La scatola base, pubblicata da Iello, è stata localizzata da Mancalamaro.

 

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Articoli su riviste:

Rivista Numero Anno Titolo articolo Pagina Autore Tipo articolo
ILSA Magazine 13 2011 Prime impressioni 42 Aspesi Fabrizio Recensione breve
Spielbox 2011/5 2011 See Tokyo and die 40 Bartsch Udo Recensione dettagliata
WIN The Game Journal 428 2011 Played for you 27 Recensione breve
Plato 37 2011 On disait que ce n'était qu'un jeu 12 Delhez Didier Recensione dettagliata
ILSA Magazine 44 2017 Sotto la lente 18 Favoni Maurizio Recensione dettagliata

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